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Lega A – Tutto vero: Avellino storico primato in serie A

di Massimo Roca

(di Massimo Roca) – Il regalo più bello per la maturità. Dopo 18 anni consecutivi in massima serie, la Scandone assapora il profumo del primato. La Sidigas infila la quarta vittoria consecutiva (la settima stagionale casalinga in altrettante gare) ed è per la prima volta nella sua storia in testa alla classifica, grazie alla concomitante sconfitta di Brescia e senza attendere il match di domani sera di Milano, in virtù dello scontro diretto positivo. Gara perfetta a tratti spettacolare per gli uomini di Sacripanti che concedono appena 25 punti nel primo tempo alla Virtus. Troppo pochi i 18 punti del solo Alessandro Gentile. Il casertano si è immolato con la sua consueta generosità (8/21 dal campo), ma la Virtus è apparsa troppo sfilacciata e con qualche “assenza” pesante: solo 4 punti per Aradori con 1/4 dal campo Un dato vale più di ogni altro: il 117 a 39 di valutazione in favore Avellino è la sintesi impietosa del naufragio bianconero. Il dato della Virtus è da record negativo. Per ritrovare una prestazione peggiore, bisogna ricordare il 31 di valutazione del 9 dicembre 2012 in Venezia- Bologna (65-51).

LA VIGILIA - L’attesa per il match era palpabile. Nessuno ha voluto perdersi una festa annunciata. Palazzetto gremito e parcheggio antistante con pochi posti disponibili quasi a ricordare ai meno giovani le domeniche ruggenti di quel calcio che contava negli anni ottanta. Gli ingredienti non mancavano, anche gli avversari hanno portato il loro condimento. Al seguito dei fratelli Gentile dalla vicina Caserta, qualcuno aveva forse confuso i colori della Virtus con quelli della Juve Caserta infliggendosi una punizione evitabile. In avvio Bologna prova a sorprendere gli avversari, mettendola sull’aggressività con una buona pressione difensiva specie sul perimetro. La Sidigas trova con pazienza le vie centrali con Fesenko, ma è la strana coppia D’Ercole-Filloy a garantire quelle triple che affievoliscono l’ardore iniziale degli ospiti. La Virtus si affida soprattutto ad Alessandro Gentile che risponde al primo tentativo di fuga di Avellino (12-10 al 5’).

FUGA PER LA VITTORIA – E’ questione di un minuto, giusto il tempo del primo time-out. Avellino rispolvera la tradizionale difesa: nonostante i cambi la Virtus s’incarta paurosamente. Le stoppate di Ndiaye esaltano i padroni di casa e mandano fuori giri Alessandro Gentile che prova ad ergersi a salvatore della patria in un contesto offensivo di assoluta difficoltà (22-10 al 10’). La Sidigas è un rullo compressore e trova protagonisti diversi. Fitipaldo esalta Wells con un alley-hoop da applausi. Bologna non segna dal campo per 10 lunghissimi minuti (30-12 al 14’). Tre triple consecutive di Umeh e Lafayette ridanno ossigeno. Sacripenti prova a spaccarla con il quintetto base (44-25 al 20’).

RICH SHOW – Lo 0-5 iniziale di Bologna non trova seguito. Rich s’inventa tre canestri di puro talento in palleggio arresto che indirizzano definitivamente il match nonostante il mini break sul finale di terzo quarto di Lafayette e Lawson (57-41 al 30’).

FITIPALDO E WELLS – L’ultima frazione è una punizione severissima per la Virtus. La Sidigas è in trance agonistica su entrambi i lati del campo. Fitipaldo ripulisce il suo tabellino ribadendo i 18 punti del precedente successo a Sassari ma è Wells che da spettacolo a suon di schiacciate e triple.

SIDIGAS AVELLINO – SEGAFREDO BOLOGNA: 87-59 (22-10; 22-15; 13-16; 30-18)

Sidigas Avellino: Zerini, Wells 17, Fitipaldo 18, Sabatino, Leunen, Scrubb 8, Filloy 6, D’Ercole 5, Rich 13, Fesenko 14, Ndiaye 6, Parlato n.e. Coach: Sacripanti

Segafredo Bologna: A. Gentile 18, Umeh 9, Pajola n.e., Baldi Rossi, Ndoja 4, Lafayette 7, Aradori 4 , S. Gentile, Lawson 11, Slaughter 6. Coach: Ramagli.

Arbitri: Seghetti, Attard, Perciavalle.


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