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Pandemonio Cantù, Stefano Gentile ed il Panda schiantano l'Olimpia Milano

di Paolo Zerbi

Da urlo, da sballo, da godimento pieno. Cantù stravince il derby contro Milano (83-64) dando un segnale importante a sé stessa e alla conquista di un posto per i playoff. È pandemonio canturino sui resti di una Milano che al PalaBancoDesio arriva con i cerotti (out Daniel Hackett, non entrati Elegar e James) ma che crolla vertiginosamente nel finale di una partita. Rilassatezza da primo posto già in cassaforte? Chissà, certo è che la figura nella partita delle partite pone interrogativi seri, soprattutto se anche ai playoff sarà derby. Cantù di fatto gioca con gli occhi della tigre dal primo all’ultimo minuto, è sostanzialmente sempre avanti e la vince con il collettivo: il silente Stefano Gentile (20 punti, 6 rimbalzi e 6 falli subiti), la leadership di Johnson-Odom, i muscoli di Eric Williams (15 punti, 7/9 dal campo) e soprattutto gli strappi pieni zeppi di talento di Metta World Peace (13 punti, 3/6 dall’arco). Già, perché c’è anche la mano del Panda sul derby, capace di accendere il pubblico con triple chirurgiche e piene di importanza. Il tutto in un derby che vive di strappi, anche se sostanzialmente quando Cantù mette la testa avanti non molla più la presa: 7-0 di parziale canturino che obbliga Luca Banchi al primo time out, replica milanese 0-8 sfruttando l’ingresso più che mai morbido di Metta World Peace, contro risposta biancoblu che dà sei punti di vantaggio (22-16) con la tripla di Feldeine sulla sirena che scatena il PalaBancoDesio stile boato da stadio al gol della propria squadra. Che accende definitivamente un derby corretto in campo e carico di (ovvie) schermaglie in tribuna. Cantù in pieno controllo della partita, Milano col merito di restare aggrappata al derby. Perché i brianzoli per ben tre volte toccano la doppia cifra di vantaggio (38-28 nel secondo periodo, 55-45 nel terzo, subito ritoccato sul 60-50), ma gli ospiti rispondono con i jumper di MarShon Brooks e con i muscoli di Samardo Samuels. Ma è Cantù ad averne di più e a dimostrare di voler mettere le mani sulla partita più importante dell’anno: Stefano Gentile è killer silenzioso, il 5-0 tutto firmato Johnson-Odom accende definitivamente il playmaker di Stefano Sacripanti. Prima che anche Metta World Peace ponga definitivamente il suo apporto sul derby: due bombe chirurgiche del Panda che danno il massimo vantaggio ai padroni di casa (+14, 68-54) e da lì è sostanzialmente un monologo canturino. La tripla di Stefano Gentile dà 19 punti di vantaggio a Cantù, Banchi è costretto al time out per non vedere la sua Milano “sbragare”, nonostante manchino ancora ben più di sei minuti da giocare. Di puro godimento canturino, con il vantaggio brianzolo che lievita fino a superare anche i venti punti di vantaggio. Milano abdica, il derby è sostanzialmente finito da tempo, ed è unicamente a tinte biancoblu.

 

ACQUA VITASNELLA CANTU’ – EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 83-64

ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 13, Feldeine 5, Abass, Bloise ne, Laganà ne, Maspero ne, Jones 6, Shermadini 5, Buva 6, Gentile S. 20, Williams 15, World Peace 13. Allenatore Stefano Sacripanti.

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Ragland 15, Brooks 12, Gentile A. 5, Gigli 3, Cerella 6, Melli 6, Kleiza, Villa ne, Elegar ne, James ne, Samuels 15, Moss 2. Allenatore Luca Banchi.


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