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A2 - Andrea Costa Imola: Il punto dopo un brutto avvio

di Maurizio Forte
Fonte: Maurizio Forte
Brandon Norfleet

Che l'annata scorsa sia stata sopra le righe era chiaro a tutti gli imolesi, ma probabilmente un avvio così difficile non era stato messo in preventivo.

Imola ha sbagliato completamente partita in casa nell''attesissimo derby con la Virtus Bologna, mentre nelle due trasferte in terra marchigiana si è giocata la partita fino alla fine, mostrando però una preoccupante involuzione rispetto alla prestagione, dove il nuovo assetto (con i suoi pregi e difetti) sembrava ben metabolizzato da parte dello staff tecnico e dei giocatori.

Rimbalzi cercasi.

Il settore lunghi è sembrato quello più in crisi, Imola ha sempre subito a rimbalzo in maniera abbastanza plateale e imbarazzante, sia contro signori giocatori come Lawson che contro onesti mesterianti come l'ex Maganza.

Ovviamente ha inciso l'assenza di Borra, rientrato domenica in quel di Jesi giocando una manciata di minuti dopo una lunga assenza per via di dolori alla schiena, ma è difficile pensare che il buon Jacopo possa sopperire da solo a questa mancanza.

Maggioli, come visto l'anno scorso, è sicuramente un giocatore fondamentale per le sorti dei ragazzi di coach Ticchi, ma purtroppo non gli si può più chiedere quella presenza a rimbalzo ed in difesa che aveva ai tempi d'oro; Ranuzzi da quattro resta un azzardo ed è molto difficile pensare che possa dare più di quello che già sta facendo in quella parte del campo, Preti purtroppo continua a faticare nel reggere la categoria, e così solo la crescita di Borra difficilmente potrà pareggiare questo importantissimo gap.

A nostro avviso, in fase di costruzione avendo puntato su un quintetto piccolo con Ranuzzi da quattro, per la panchina oltre a Borra serviva un quattro che potesse dare maggiore consistenza sotto le plance di quello che può dare Preti, che in tutta onestà questa Lega2 se la deve ancora meritare.

Black Power.

Altro problema, visti prima Reynolds, poi Lawson ed Umeh ed infine Davis e Bowers dominare in lungo ed in largo, sono gli stranger imolesi.

Ok che Imola ha un ottimo nucleo di italiani, sopratutto negli esterni, sicuramente non servivano due finalizzatori e/o monopolizzatori di gioco, ma accanto a Cohn probabilmente serviva un giocatore più esperto e pericoloso di Norfleet.

Il buon Travis si è dimostrato fin'ora un buon playmaker (partita contro la Virtus a parte), ma di certo, come dimostrano anche le sue statistiche nelle precedenti esperienze, non è l'uomo a cui affidare un ventello secco a partita; ma la sua scelta in fin dei conti ci sta, è parso un giocatore in grado di mettere in ritmo una squadra che ha "potenzialmente" diverse bocche da fuoco, che ha la fisicità giusta per reggere in difesa e correre in contropiede ogni qual volta ce ne sia la possibilità: ha convinto meno la scelta di Brandon Norfleet. In primo luogo è un rookie, e si sa benissimo, i tempi di assestamento di un ragazzo alla prima tra i pro in europa possono essere molto lunghi. Esile e gracile, ha fin'ora sofferto contro tutti in difesa, e non è quasi mai stato in grado di dare un apporto consistente in fase offensiva, dove i ricordi di Karvel Anderson (anche quelli del primo anno) per il momento fanno impallidire la tifoseria imolese.

Comunque il tempo c'è, la fiducia a coach Ticchi ed al suo staff non manca di certo, ed il peggio (con il rientro di Borra) sembra essere passato.

Ora ci vogliono i risultati, perchè alla fine nello sport contano solo quelli, e siamo sicuri che ritrovando la vittoria Imola tornerà ad essere la bella realtà che si è mostrata nella passata stagione davanti agli occhi di tutti.

Bisogna cominciare da subito, cercando la vittoria in quel di Roseto, dove però le difficoltà di certo non mancheranno.

Ci aspettiamo una reazione importante da parte dei biancorossi, e magari proprio da Brandon Norfleet, saremmo contentissimi di ammettere di aver sbagliato il giudizio su di lui.

 


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