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A2 - Assigeco in missione a Cremona per iniziare la risalita

di Redazione Pianetabasket.com

La partita casalinga contro Udine ha condannato l’Assigeco alla settima sconfitta stagionale in un match in cui i Lupi non hanno praticamente mai dato l’impressione di poter impensierire davvero la formazione friulana. Piacenza aspetta desiderosa l’occasione di sbloccarsi e risalire la classifica, e l’opportunità potrebbe arrivare questo alle 20:30 di sabato 2 novembre nella trasferta di Cremona contro la Juvi. Per tornare dal PalaRadi con una vittoria servirà una forte dimostrazione d’orgoglio, ma coach Manzo si dice determinato a fare risultato contro una squadra che l’Assigeco ha dimostrato di poter battere nelle amichevoli precampionato:

“Abbiamo tanta voglia di portare a casa questa vittoria. Li conosciamo perché li abbiamo già affrontati in preseason, sappiamo che sono in ottima forma ma desideriamo fortemente questi due punti per sbloccarci e programmare il nostro percorso. Ogni partita è una storia a sé, dobbiamo scendere in campo convinti di poter fare bene”.

Purtroppo il tuo esordio sulla panchina dell’Assigeco non si è concluso con la prima vittoria stagionale. Cosa non è andato nella partita contro Udine? “Arrivavamo da una settimana complicata e nelle condizioni in cui eravamo non era facile giocare contro una squadra come Udine, che è una delle candidate alla vittoria del campionato. Dopo la sconfitta di Vigevano arrivata nei minuti finali avevamo la necessità di fare bene. Servivano energie mentali e avevamo tanta pressione addosso, non l’abbiamo approcciata bene e questo ha condizionato il resto della partita, anche se nel secondo tempo abbiamo fatto vedere anche cose buone”.

A lungo hai allenato questa squadra al fianco di coach Salieri. Qual è la cosa più importante che hai imparato lavorando con lui? “Una delle cose principali è sicuramente il fatto di giocare con intensità, difendendo con energia e passandoci tanto la palla in attacco. Con Salieri avevamo insistito molto su questi aspetti, che poi identificano bene anche il mio stile di gioco”.

Tra i segnali positivi della partita di sabato scorso c’è stata la connessione tra Bartoli e D’Almeida in uscita dalla panchina. C’è la possibilità di vederli giocare più spesso, anche insieme? “Assolutamente, dico sempre ai ragazzi che sono tutti fondamentali, non solo i cinque che iniziano. Nell’economia della partita possono cambiare gli equilibri, ma tutti devono farsi trovare pronti quando è il loro momento. Ognuno deve dare il suo contributo, a maggior ragione in questo momento”.

In questa squadra così giovane a volte sembra mancare la presenza in campo di un vero e proprio leader tecnico ed emotivo. Chi pensi che potrà ricoprire questo ruolo nel resto del campionato? “La squadra. Siamo tutti chiamati ad assumerci più responsabilità e a mostrare senso di appartenenza. Le gerarchie possono ancora cambiare e modificarsi anche a partita in corso, la cosa importante è ricevere l’apporto di tutti e che tutti si comportino da leader al meglio delle loro possibilità”.


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