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A2 - Cantù, Arrigoni su Cagnardi: "Chi è preposto a decidere, farà tutte le valutazioni"

di Redazione Pianetabasket.com

Bruno Arrigoni, nel consiglio di amministrazione della Pallacanestro Cantù almeno fino a fine giugno, ha tirato le somme della stagione a La Provincia di Como. Di seguito un estratto.​​​​​​

Cosa ha funzionato? "Partirei da questo, perché siamo arrivati in finale in un campionato in cui la concorrenza era ampia e qualificata. Siamo giunti fino alla quarta sfida di finale, ma ci siamo arrivati male per via delle due sconfitte in casa. E non c'è entusiasmo o buona volontà che regga, se ti metti nelle condizioni sbagliate."

Cosa non ha funzionato? "Il campionato è iniziato in maniera strana, con un terremoto provocato dall'esonero di Sacchetti. Cagnardi si è si è trovato con squadra su misura per Meo, costruito con otto giocatori importanti, per dare serenità a tutti, e con due giocatori senza velleità di rotazione. Il coach si ritrova una squadra da sistemare. Credo che il caso ci abbia riservato, Trapani a parte, la squadra più forte e in forma. Si è rimessa in carreggiata quando ha ritrovato Reyes, un giocatore fragile ma totale come aveva già dimostrato a Varese. Ruzzier ha dimostrato di essere il miglior italiano di A2, Filloy il solito “spaccapartite”, Brooks capace di colpire nel momento del bisogno. E non dimentico i due centri, bravi sia in coppia, sia da soli".

Il futuro di Devis Cagnardi. "Il nostro allenatore ha fatto un eccellente lavoro e ha contratto. Chi è preposto a decidere, farà tutte le valutazioni. A bocce ferma vedo difficile una rivoluzione. Avere uno zoccolo duro può anche essere d'aiuto".


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