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A2 - Fortitudo Bologna, Boniciolli "Dai problemi si esce con la testa e con la fame"

di Redazione Pianetabasket.com
Fonte: via bolognabasket.it

Sala stampa a Jesi per uno stremato Matteo Boniciolli che commenta così la sconfitta della Consultinvest Bologna contro la Termoforgia: "Devo spiegazioni a chi mi ha visto seduto in panchina nel secondo tempo. Sono arrivato qui con un forte attacco influenzale, e senza voce. Ho cercato di guidare la squadra nel primo tempo, nell’intervallo mi sono piuttosto agitato, e l’organismo mi ha detto che sarebbe stato meglio sedermi. Quindi nessuna polemica, solo che sto malissimo, e quindi ho chiesto a Comuzzo di andare avanti. Forse avrei fatto meglio a non venire, e nessuno si inventi che è stata una polemica contro la squadra.

Noi abbiamo cercato di spiegare ai giocatori che non possiamo pensare di essere superiori alle altre squadre, l’ultimo esempio riguarda Cleveland che ha preso 150 punti in casa, ieri, difendendo in modo imbarazzante. Al di là del lavoro tecnico e fisico, se vogliamo vincere dobbiamo mettere in campo una aggressione mentale e fisica che oggi non c’è stata. Sul 26-23 per noi, dopo aver retto il primo urto, abbiamo preso un 15-1 come agnelli nella foresta: per una squadra come la nostra non va bene, non va bene il 10/45 al tiro dei nostri esterni, troppi tiri senza convinzione. Siamo capaci sempre di farci del male, ma intanto Trieste ha perso a Forlì, Ravenna a Orzinuovi, noi a Jesi: questo dimostra che nel girone di ritorno più che la classifca conta quanto tu sia arrabbiato e aggressivo. Dai problemi si esce con la testa e con la fame, e se manca la voglia di primeggiare non si va molto lontano: la classifica non ci punisce più di tanto, ma ci penalizza come consapevolezza di quello che possiamo essere. Non abbiamo ridotto le distanze da Trieste che è alla terza sconfitta esterna consecutiva, e noi dobbiamo pensare molto, come ha ricordato Carraretto ai giocatori negli spogliatoi: nessuno ci regalerà qualcosa, tutti hanno un obiettivo, e noi siamo venuti meno a quelli che erano i nostri piani."


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