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A2 - Fortitudo, Caja: "Aradori il nostro primo giocatore offensivo"

di Redazione Pianetabasket.com

Il coach della Fortitudo Bologna ha parlato a Il Corriere dello Sport Ed. Bologna facendo il punto dopo l'uscita dalla Supercoppa. «Sul piano tecnico e dell’apprendimento dei nostri concetti, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Dopo la Supercoppa sono state più le cose positive di quelle negative. Una percentuale di tiro negativa in una partita non influenza il mio giudizio. Se diciamo che quello che conta è che i ragazzi diano tutto, che lottino e che combattano, dobbiamo essere coerenti. In questo momento non posso sapere i tempi di apprendimento. Quando si lavora seriamente e si fa il massimo si è felici. Sono contento e ringrazio la società per quello che mi ha messo a disposizione e i giocatori per l’impegno che mi danno».

Sull'importanza di Pietro Aradori, Caja aggiunge: "Lui il go to guy? Lo deve essere, non ci sono alternative. A fine anno si tirerà il bilancio. Pietro ha le qualità, è il nostro primo giocatore offensivo. Deve marcare il migliore attaccante avversario? No. Deve fare assist? No, perché è un passatore normale, non Cinciarini o Teodosic. Ma Aradori sa fare canestro. Lui deve pensare a quello, la sua prima opzione deve essere tirare, deve arrivare ad essere il giocatore che si prende il maggior numero di tiri. La squadra lo considera la prima punta offensiva e tutti lavorano per quello. Questo prevede un suo impegno e una sua assunzione di responsabilità. Mi piacciono i giocatori che si prendono responsabilità».

Sulle prime gare di Mark Ogden. «Per la sua doppia dimensione, è di raccordo tra Freeman e i giocatori perimetrali. Se uno guarda i punti segnati, è vero, Mark ha fatto bene. Ma non dimentichiamo che a livello difensivo lui è stato quello che ha commesso più errori di tutti e anche il numero delle palle perse è stato troppo alto. In generale mi sembra che tra i giocatori ci sia abbastanza omogeneità»


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