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A2 - Prima gioia per la Valtur Brindisi. L'analisi della bella vittoria contro Forlì

di Michele Longo

“Questo schiaffo preso ci deve far svegliare immediatamente e capire quale livello d’intensità dobbiamo raggiungere. Il messaggio ricevuto è chiaro e sta a noi adesso adeguarci alla svelta”. Con queste parole, un cupo Piero Bucchi analizzava, mercoledì scorso, la disastrosa performance di Brindisi contro Cantù. Parole dure, ma che evidentemente sono arrivate dritte al punto e sono state recepite alla grande dalla squadra. La Valtur Brindisi ottiene la prima vittoria stagionale battendo Forlì, priva di Dawson, per 82-63 in una partita praticamente senza storia. Sin dal primo quarto la squadra di coach Bucchi ha messo subito in chiaro le cose: difesa allungata a tutto campo, aggressività sulla palla e sulle linee di passaggio, mani addosso agli attaccanti sempre e comunque. I biancoazzurri hanno messo subito la testa avanti e hanno poi incrementato il vantaggio nel corso della partita. La notizia più importante della giornata è che la squadra segue il coach. Lo si vede da tante piccole cose: da Arletti, rimproverato da Bucchi a Cantù per il timore mostrato nell’andare a canestro, che al primo possesso della sua partita prende la linea di fondo e va a schiacciare; dalla faccia tosta con cui è entrato Fantoma; dall’applicazione difensiva di Calzavara; dalla grinta e energia con cui Laquintana è entrato dalla panchina; da Del Cadia che nel giro di due settimane ha acquisito letture difensive che non si pensava potesse avere, ma soprattutto dalla reazione avuta dopo i due infortuni di Vildera e Ogden. Invece di deprimersi, Brindisi ha trovato la forza per piazzare due parziali devastanti che hanno incrementato e portato il vantaggio oltre i 20 punti di scarto.

UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO - La reazione nervosa c’è sicuramente stata, ma anche quella tattica merita un commento. Il secondo tempo contro Cantù aveva lanciato dei messaggi ben chiari, soprattutto nel parziale di 15-0 che quasi riapriva la partita. Bucchi ha rivoluzionato il quintetto base, promuovendo Calzavara in cabina di regia, facendo esordire un De Vico finalmente guarito e affidando a Laquintana i gradi di sesto uomo e leader della second unit. I risultati si sono visti immediatamente. Calzavara e De Vico hanno dato più equilibrio alla squadra, più regia a testa alta e meno incursioni che finivano nella trappola dei lunghi avversari. Di ciò ne ha beneficiato soprattutto Allen, che ha sempre ricevuto palla vicino al canestro e trovato molto più spazio per sfruttare quello che è il suo vero punto di forza, il tiro dal mid range. Non è un caso che per la prima volta in stagione non abbia sparacchiato da tre e abbia chiuso con 24 punti e un ottimo 7/9 da due. Se da un lato Calzavara, con la sua regia a testa alta, agevola l’esecuzione degli schemi e riesce a leggere determinate situazioni di gioco, dall’altro Laquintana si è dimostrato devastante in quello che ha fatto per tutta la carriera e che sa fare meglio, ovvero cambiare ritmo in uscita dalla panchina. Con lui Brindisi ha giocato in modo più veloce, aggredendo le linee di passaggio e affidandosi al suo primo passo che spesso lo ha portato a facili conclusioni in layup. Brindisi ha due play complementari che posso dirigere la prima e la second unit, ma anche giocare insieme, così come si è visto nel finale di partita. Calzavara ha il grande merito di stare sempre in movimento; taglia, blocca, ribalta sul lato debole e crea vantaggio, mentre Laquintana è abilissimo nello sfruttare proprio quei vantaggi creati sia dai compagni, sia dal suo fisico che in A2 fa la differenza. Presto per dirlo, ma è molto probabile che sarà questo l’assetto della Valtur Brindisi per quest’anno.

SI DE VICO SI PARTY – Nelle prime tre sconfitte stagionali, si è forse troppo sottovalutata l’assenza di Niccolò De Vico. Ieri si è capito perfettamente quanto il suo ruolo sia fondamentale in questa squadra. È un vero e proprio play aggiunto, che chiama gli schemi, sa quando raddoppiare o fare dei veri e proprio blitz difensivi, ma soprattutto gestisce il ritmo della partita. Con lui e Calzavara in campo si è sempre avuta la sensazione che fosse Brindisi a scegliere a che ritmo bisognava giocare, a decidere quando fosse il momento di correre e quando invece di gestire per recuperare forze ed energie. Inoltre, la sua duttilità lo rende un coltellino svizzero importantissimo nelle mani di Bucchi, soprattutto dopo aver perso entrambi i lunghi per infortunio.

SFORTUNA – Vincere è bello, ma quando continui a perdere giocatori importanti per infortunio lo è un po’ di meno. Anche in questa partita Brindisi perde due pedine fondamentali e il timore è che si tratti di cose di non poco conto. Se le dinamiche dell’infortunio occorso a Vildera lasciano pensare al più classico degli stiramenti (da valutare chiaramente l’entità), quello di Ogden non è di natura muscolare ed è più un'incognita. Il giocatore, dopo uno scivolamento difensivo, ha avvertito un dolore al collo del piede e chiesto la sostituzione. Oggi farà una risonanza magnetica e si avranno più notizie, ma di certo non è proprio il modo migliore per affrontare una nuova doppia trasferta infrasettimanale, a Torino mercoledì e a Rieti lunedì prossimo.


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