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ESCLUSIVA PB - Octavio Maretto: «Sogno l'EuroLega. A Pesaro per guadagnarmi minuti»

di Redazione Pianetabasket.com
Fonte: Emiliano Latino

Tra i confermati nel roster della VL Pesaro per la prossima stagione c'è Octavio Maretto, nato a Buenos Aires nel 2004 e di passaporto e formazione italiana. Per lui terza stagione con la maglia della Carpegna Prosciutto nella quale avrà un ruolo più importante nelle rotazioni di coach Pino Sacripanti, dopo aver assaggiato la Serie A nel 2023/24 (6 partite, 9 punti segnati all'Olimpia a gennaio) Per la rubrica "Future Stars" curata da Alberto Benadì di Parla Canestro per PianetaBasket - QUI il primo episodio con Filippo Galli,  QUI il secondo con Stefano Trucchetti, QUI il terzo con Saliou Niang -, ecco l'intervista al giovane giocatore di della VL in vista della nuova stagione.

Partiamo dal presente: che emozione è ma soprattutto che orgoglio rappresenta per te indossare la maglia di Pesaro e rientrare nel roster della prima squadra? Come ti trovi? 
"Indossare la maglia di Pesaro per me rappresenta un grande orgoglio perché so molto bene l’importanza della pallacanestro nella città, conosco approfonditamente la gloriosa storia di questo club e l’importanza dei nostri tifosi.
Questo è il mio terzo anno qui, tra settore giovanile e prima squadra, ed è un continuo crescendo sia dal punto di vista tecnico che umano.
La scalata che ho fatto dal settore giovanile fino alla prima squadra con la fortuna di aver potuto giocare anche in Serie A l’anno scorso e quest’anno in un campionato molto tosto e difficile come quello della A2 mi rende estremamente orgoglioso del mio percorso che sto facendo.
Spero di avere in questa stagione anche un po’ di minuti in più sul campo ma dovrò essere bravo io e meritarmelo negli allenamenti e nel lavoro quotidiano".

Sei partito dall’Argentina fino all’Italia: raccontaci un po’ che effetto ti ha fatto lasciare il tuo paese per iniziare una nuova esperienza in un altro nuovo come l’Italia
"Ho vissuto in Argentina fino ai 17 anni e ho sempre avuto il desiderio di fare un'esperienza all’estero che potesse farmi crescere sapendo però che sarebbe stato un passo molto importante non solo per la mia carriera come giocatore ma anche per la mia vita come uomo.
Appena sono arrivato in Italia però, ci è voluto veramente poco per ambientarmi al meglio e soprattutto per abituarmi alle regole di un paese che per me era nuovo. Ora vivo qui da un paio di anni e posso dire che mi trovo veramente molto bene". 

Come è nata la passione per la pallacanestro?
"La passione per la pallacanestro ma per lo sport in generale è nata grazie alla mia famiglia, in quanto mio padre era un giocatore professionista di pallacanestro, mia madre giocava a pallavolo, mio fratello gioca anche lui a basket… quindi insomma vi lascio immaginare la quantità di sport che facevamo fin da piccolini.
Già dai 4 anni ho iniziato a palleggiare e andare a giocare al campetto con amici, poi da lì non mi sono mai fermato fino ad oggi. Possiamo dire che sono nato e cresciuto con la palla in mano (ride)".

Com’è nato il feeling con il tuo nuovo allenatore Stefano Sacripanti ma soprattutto con la squadra che affronterà a breve la nuova stagione con l’inizio del campionato 
"Il coach Sacripanti l’ho conosciuto quando ero quest'estate con la nazionale Under 20 a disputare un torneo di preparazione e lui era presente per assistere alle due partite. 
In quell’occasione ho avuto la fortuna di poterlo conoscere e scambiare due parole prima di fare la pre-season con Pesaro ma soprattutto di decidere quello che sarebbe stato il mio futuro. Quell’incontro per me è stato fondamentale, aveva visto le mie partite e mi aveva trasmesso molta fiducia.
Il gruppo è formato da dei bravissimi ragazzi, si è creato fin da subito una bella atmosfera e quindi la speranza è quella di fare bene fin da subito".

L’avventura con la nazionale, ormai da più di 1 anno sei con l’Under 20 dell’Italia: che emozione è per te indossare la maglia azzurra e qual è il tuo obbiettivo che ti sei posto?
"Descrivere le sensazioni che provo quando indosso la canotta azzurra è veramente difficile perché sono un mix di emozioni che non si riescono a spiegare a parole. Se ho la fortuna di poter giocare nella nazionale molto è anche merito di tutti gli allenatori che ho avuto, della Federazione e di tutta l’Italia per avermi concesso questa speciale opportunità".

Sei ancora molto giovane ma hai grandissime potenzialità: qual è il tuo sogno nel cassetto che vorresti esaudire o comunque l’obiettivo che ti sei posto per la tua carriera?
"Il mio sogno che ho sempre avuto è quello di giocare un giorno in Eurolega, confrontandomi con i giocatori più forti di tutta Europa. Sono consapevole che sia un obiettivo molto ambizioso e difficile da raggiungere ma so che niente è impossibile quindi lavorerò duro ogni giorno per poterci arrivare".


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