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Gevi, blackout fatale. Ad Agrigento si ferma la serie di vittorie

di Salvatore Possumato
Coach Sacripanti

Che vincere ad Agrigento non fosse impresa facile lo si sapeva (finora solo Trapani era riuscita ad espugnare il parquet siciliano), ma c’è modo e modo di perdere e la Gevi stasera ha scelto quello peggiore. Per oltre 20 minuti ha giocato alla pari con i padroni di casa, dando l’impressione di poter limitare la pericolosità degli avversari in transizione e sfruttare i centimetri e il senso della posizione di Iannuzzi sotto canestro. Il rientro in campo dopo l’intervallo lungo sembrava confermare la sensazione che Napoli potesse quantomeno giocarsela fino alla fine, ma improvvisamente, dopo 2 minuti e sul +3 (43-40), si è spenta la luce. In attacco palle perse banalmente e scelte di tiro sbagliate, dall’altra parte quel gioco fatto di rapide ripartenze e alte percentuali al tiro che ha consentito ad Agrigento di vivere finora una stagione da protagonista. Un parziale di 28-3 in meno di sette minuti ha scritto la parola fine sul match nonostante un quarto ancora da giocare.

Nulla di compromesso sulla strada che conduce ai playoff, ma cali di concentrazione di questa portata rischiano di compromettere quanto di positivo fatto finora e complicare un percorso che sembrava in discesa.

In fase di presentazione coach Stefano Sacripanti aveva indicato come possibile chiave del match impedire ad Agrigento di giocare con rapide transizioni e sbarrare la strada alle penetrazioni. Le fasi iniziali dell’incontro vedono però i padroni di casa partire a mille e i partenopei stentare nel trovare le giuste contromisure. Per quasi sette minuti è un monologo agrigentino, che tocca la doppia cifra di vantaggio (18-8) con Easley assoluto dominatore dell’area pitturata. Sacripanti chiama timeout e Napoli, sfruttando anche il vantaggio offerto da una panchina lunga e una maggiore intensità difensiva, rosicchia punto su punto e rientra in partita. Una bomba di Janelidze porta la Gevi a sole tre lunghezze (20-17), dalla distanza colpisce anche Ambrosin, prima del canestro sulla sirena di Iannuzzi per il 23-19 che chiude la prima frazione.

Il lungo ex Brindisi è in fiducia e in apertura di secondo quarto mostra di possedere un repertorio tecnico di tutto rispetto attaccando il ferro da post basso. Napoli impatta sul 23-23 e con una tripla di Monaldi si porta per la prima volta avanti (28-25). La gara si sviluppa sul filo dell’equilibro, con i tentativi di allungo dei partenopei prontamente respinti da Agrigento. Il quarto si chiude con un canestro da sotto di Sherrod e Napoli in vantaggio di due lunghezze (39-37).

Si torna sul parquet e due canestri di Chessa portano Napoli sul +3 al 22’, poi l’inaspettato blackout. Sacripanti fa rifiatare un Roderick decisamente sottotono, che chiuderà con 1/11 dal campo, 3 palle perse e appena 7 punti all’attivo, sostituito da Mastellari e poco dopo a prendere fiato è Monaldi che cede il posto a Guarino. I cambi non hanno un impatto positivo sul match, come il timeout chiamato nel tentativo di spezzare il ritmo dei siciliani sul -4 (47-43). Agrigento non si ferma più, Essay sembra scatenato, James colpisce dalla distanza e sul finire del tempo arriva un gioco da 4 punti con un canestro da tre di Pepe con fallo di Chessa.

L’ultimo parziale è di pura accademia e serve a Sandri per aumentare il suo bottino personale (19 punti), ultimo ad arrendersi in compagnia di Iannuzzi (18 punti e 9 rimbalzi) e a Napoli per rendere un po’ meno amara la sconfitta. Agrigento, con ben cinque uomini in doppia cifra (Easley, Pepe, De Nicolao, James e Ambrosin), può ambire ora alla seconda piazza, sfruttando la sconfitta di Casale con Torino.

MRinnovabili Agrigento-Gevi Napoli 83-68 (23-19; 37-39; 68-46)

MRinnovabili Agrigento: Moricca 1, Rotondo, Cuffaro, De Nicolao 15, Veronesi, Chiarastella, Ambrosin 11, Indelicato, James 12, Moretti 5, Pepe 17, Easley 22. Coach Cagnardi.

Gevi Napoli: Erkmaa, Guarino, Mastellari 5, Iannuzzi 18, Roderick 7, Klacar ne, Chessa 4, Sandri 19, Janelidze 3, Monaldi 7, Sherrod 5. Coach Sacripanti


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