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L'intervento di Caja a Radio24, da Gentile al derby con Cantù

di Alessandro Palermo
foto IASENZA

Ieri pomeriggio coach Attilio Caja è stato convocato da Radio24, per intervenire nella trasmissione "Tutti Convocati", talk show sportivo condotto da Carlo Genta e Pierluigi Pardo, in onda dalle 14.00 alle ore 15.30, dal lunedì al venerdì.
Da pavese a pavese, Carlo Genta e Attilio Caja hanno chiaccherato per cinque minuti abbondanti, dove - ovviamente - l'allenatore della Openjobmetis è stato chiamato a commentare il magic moment della sua Varese. Ma non solo, Caja si è espresso anche sulla Nazionale e sulle difficoltà di Alessandro Gentile. Di seguito le parole del coach biancorosso, passando dal sogno playoff, fino ad arrivare all'elogio a Massimo Bulleri.

LA SALVEZZA
«Dove voglio arrivare? Voglio vincere ancora una partita che ci darebbe la matematica salvezza, questo è l'obiettivo. E' un periodo che stiamo facendo veramente bene, siamo diventati una squadra. C'è voluta tanta pazienza e ci sono voluti tanti sacrifici, non è stato facile mettere insieme diversi modi di pensare, diversi modi di interpretare il basket. Ci siamo confrontati, poi c'è chi ha fatto un passo indietro e chi un passo verso il compagno. Così abbiamo vinto 6 gare su 9 nel girone di ritorno, togliendoci da una posizione scomoda».

SOGNO PLAYOFF
[evita la domanda playoff con maestria] «Abbiamo fatto bene ma abbiamo speso tante energie fisiche e nervose. Quando sei all'ultimo posto o al penultimo per tanti mesi, il dispendio di energie nervose è enorme. Devi cercare di non perdere la testa perché poi diventa una guerra di nervi, il primo che li perde compromette la stagione. Siamo un gruppo che lavora bene».

IL DERBY DI DOMENICA
«Il derby con Cantù stimola molto, per noi è una rivale storica. Carlo (Recalcati, ndr) è un grandissimo e sta facendo bene. Vogliamo vincere a Desio, come loro hanno fatto all'andata in casa nostra, meritando. Vogliamo fare lo stesso, meritando di vincere quanto loro. Sarebbe una grande ciliegiona da mettere sulla torta che ci siamo preparati, lo meritano i tifosi».

ALESSANDRO GENTILE
«Su Gentile, a conoscerlo, si ha un'impressione molto positiva, magari diversa da chi non lo conosce. E' un ragazzo di grande qualità, io ho avuto l'opportunità di conoscerlo quando ero con Simone Pianigiani nella Nazionale sperimentale. Magari ha dei modi di essere, che per timidezza o perché è chiuso, che fatica a trasmettere. Non sta passando un bel momento ma dopo il brutto tempo viene il bello, bisogna avere la fortuna di finire nel posto giusto al momento giusto. Le carriere svoltano anche per questo, soprattutto».

MASSIMO BULLERI
«Il Bullo è un professionista esemplare. L'ho avuto anche a Milano e ora me lo sono ritrovato qui, nove anni dopo. Prima giocava sempre 15-20 minuti, adesso solo 5 ma sono 5 di grande qualità. Non è mai stato un'atleta, non ha molta resistenza ma viene in palestra sempre come se fossse il primo giorno di allenamento. Ci sta dando aiuto nel concreto, è un esempio per tutti. Per arrivare a queste cinque vittorie consecutive ho dovuto fare delle scelte, accorciando anche le rotazioni. Avramovic, ad esempio, è un giocatore portato più a concludere che a costruire. E' un ragazzo estremamente interessante ma con gli esterni che abbiamo ho dovuto puntare su Bulleri, perché ho più bisogno di un elemento che costruisca gioco ed, in questo, il Bullo è perfetto».

Alessandro Palermo


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