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LBF Supercoppa Techfind: come e perchè Venezia ha battuto Schio

di Redazione Pianetabasket.com

Il leone di San Marco ruggisce ancora sotto le volte del Taliercio di Mestre: Umana Reyer Venezia-Famila Wuber Schio 88 ad 81 ed è la vittoria che vale la Supercoppa italiana per le lagunari.

Venezia ha vinto perché ha un sistema di gioco collaudato e con tante interpreti delle passate stagioni (Villa, Pan, Fassina, Kujer, Nicolodi, Santucci, Berkani) che ne conoscono i pregi e lo interpretano al meglio. Permettendo in questo modo alle nuove – Smalls, Stankovic, Miccoli – di inserirsi facilmente ed ognuna ovviamente per quello che sa fare e serve alla squadra.

La partita è stata in equilibrio fino a poco dalla fine perché Schio a sua volta gioca in modo mandato a memoria ed anche qui il cemento tra le veterane (Verona, Sottana, Keys, Crippa, Bestagno più le due di ritorno Laksa e Andrè) rende semplice alle nuove – Zanardi, Panzera, Salaun – entrare in sintonia con quella che è la caratteristica fondamentale della squadra di coach Dikaioulakos: vietato arrendersi. Se l’avversaria non riesce a mettere indietro subito e con grande certezza le scledensi, prima o poi loro torneranno a mettere in dubbio il risultato e spesso a vincere.

Venerdì sera è stata Giorgia Sottana – ma guarda un po' – che nel primo quarto ha preso in mano la squadra del Famila quando Venezia era sul più nove da ha dato ordine ed idee all’attacco che stava soffrendo la difesa di Venezia e la fluidità offensiva di Kujer soprattutto ma anche di Smalls.

Ad aiutare Sottana e la squadra è stata la bravissima francese Janelle Saulene, fresca di argento olimpico che evidentemente è ancora nella forma olimpica perché ha fatto di tutto e di più. Nella serata in cui sono mancati i consueti punti di Laksa, la francese è stata la più continua e lo riporta anche il tabellino che si può consultare qui.

Ma dall’altra parte, oltre alla regia di Villa-Santucci-Berkani che offre sempre soluzioni interessanti alla squadra ed oltre Awak Kujer che ha fatto canestro da tre, 4/5 e non solo fino a 24 punti e 6 rimbalzi, la chiave è stata Berkani con la sua fantasia, ogni tanto richiamata da coach Mazzon a giocare con calma ma sostanzialmente libera di inventare, e Giuditta Nicolodi che proprio nel finale di partita ha segnato 4 punti determinanti per tenere a distanza di sicurezza Schio e la sua rimonta che dal meno 11 del secondo parziale era arrivata al 51 pari di metà terzo con Verona molto puntuale nel trovare il canestro.

Alla fine è stata una dimostrazione di forza di tutte e due le squadre con la Reyer che corre tanto, più del solito a cercare il contropiede e il Famila che naturalmente se può corre, ma è attrezzata meglio per giocare anche a difesa schierata. Ieri le mancavano Juhasz e Dojkic mentre a Venezia mancava Lorela Cubaj. Decisiva anche la difesa veneziana che spesso con tre piccole ha potuto cambiare sempre in quei ruoi ed essere particolarmente aggressiva.

Avesse vinto Schio non sarebbe stata una sorpresa se non nel fatto che il coach greco della squadra orange non ha mai vinto al Taliercio e per il fatto che Schio aveva vinto 11 delle 13 edizioni del Trofeo disputate sino al 20 settembre del 2024. Per Venezia è la terza Super coppa avendo vinto nel 2008 e 2020.


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