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Sandro Gamba: quanto pesa la palla nelle mani dell' Armani

di Redazione Pianetabasket.com

Sandro Gamba ritorna per un altro martedì con l'immensa competenza e la grande lucidità nell'analisi dell'Olimpia Milano, della Nazionale azzurra e della pallacanestro sulle colonne dell'edizione locale de La Repubblica. Ecco il suo intervento.

Approfitto della pausa del campionato per dedicare due parole all'altro grande mio amore (cestistico), ovvero la Nazionale che si è qualificata ieri pomeriggio per i Mondiali battendo la Georgia. Con grande sofferenza, come da nostra tradizione, ma non c'è affatto da stupirsene.

Questo gruppo che si trova una volta ogni tanto, che non gioca mai assieme, che Pozzecco può allenare solo una volta ogni tanto, nella singola partita o in un mini­ciclo non potrà mai produrre una pallacanestro scintillante.

E avere anche i grandi club contro, che mandano pochissime stelle a giocare le qualificazioni ­ non parlo mica solo dell'Italia, il problema è generale ­ di certo non può aiutare.

Dobbiamo quindi apprezzare doppiamente lo spirito di questi ragazzi, il loro attaccamento alla maglia, il saper giocare per un obiettivo così grande senza la certezza poi di poterci andare.

Bravo il Ct a trovare una giusta miscela tra giocatori di esperienza e ragazzi di prospettiva, con una scelta così ristretta a disposizione: un grosso limite, ma forse paradossalmente anche un aiuto perché certe decisioni sono state obbligate.

E io ci ho trovato anche un pizzico di spirito milanese, di marchio Olimpia in questa vittoria operaia. In cui Ricci, Biligha e Baldasso ci hanno messo il sacro fuoco dell'agonismo, l'ingrediente principale in una serata decisiva, soprattutto in trasferta.

Mi piacerebbe che questo spirito tornasse ad animare l'Armani. Non mi nascondo le difficoltà che stanno guastando il buon inizio di stagione, soprattutto in Eurolega.

Sia chiaro, a metà novembre c'è tutto il tempo di apportare correttivi, di cambiare quintetti e di valutare se proprio tutti i giocatori facciano al caso di Ettore Messina.

Però il tempo di invertire la rotta è già adesso, il bonus guadagnato con le tre vittorie fuori casa è già esaurito e sarà il caso di darsi una mossa. Quando parlo di spirito non intendo di certo dire che la squadra non si sbatta, soprattutto in difesa.

Ma se l'Italia ha giocato senza paura, quasi con incoscienza, le azioni più scottanti, non vedo perché non possa farlo l'Olimpia, cui spesso il pallone pare pesi troppo.

Poi ci possiamo pure mettere a discutere le attuali difficoltà di playmaking ­ e in questo momento sono anche abbastanza evidenti ­ o la compatibilità tattica tra gli esterni. Quello che non farei, a meno che non si trovi un giocatore decisivo, è andare sul mercato. Questa squadra può uscirne così com'è. A patto di crederci."


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