Vent'anni fa moriva Aldo Giordani

Se c'è un giornalista che ha lasciato un segno nel mondo del basket, quel giornalista è Aldo Giordani. Dal dopoguerra al momento della morte, esattamente venti anni fa, Giordani è stato un maestro di giornalismo, di basket e di vita, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Di sicuro un divulgatore del nostro sport quando la pallacanestro non era ancora il secondo sport in Italia, ma anche il miglior comunicatore negli anni del cosiddetto boom a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta. Ha conquistato spazi importanti alla Domenica Sportiva, ha lavorato in varie testate, ha commentato ben 1509 partite di basket in Rai, ma soprattutto ha inventato e diretto Superbasket, il settimanale che è stato determinante nell'affermazione della pallacanestro dando spazio e voce alle varie componenti a tutti i livelli.

Polemista, profondo conoscitore del movimento (aveva giocato ed allenato nel dopoguerra a Roma), spina nel fianco di tanti, anche della Federazione quando pensava che ci potessero essere complotti di palazzo e bizantinismi. Eppure una prima parte della propria attività giornalistica l'aveva iniziato proprio in FIP alla fine degli anni 40, dirigendo le prime edizioni di "Basket", la rivista ufficiale della Federazione dell'epoca.

L'Italia che vince e supera i cento punti l'ha commentata lui, a Nantes, il 4 giugno del 1983, nella Finale del Campionato d'Europa che gli Azzurri vinsero battendo la Spagna 105-96, vincendo così per la prima volta il titolo europeo. L'appassionata, vibrante e competente telecronaca, tutta da solo, insieme alla commossa intervista ad Enrico Vinci, presidente FIP, rimangono nella nostra storia e nel nostro cuore. Per chi volesse rivedere tutto il secondo tempo di quella partita, basta cliccare qui per guardarla nella nostra BaskeTv.

Aldo Giordani, con premiazione alla memoria, è entrato a far parte, con la classe del 2007, nella Italia Basket Hall Of Fame. Per guardare il filmato celebrativo dell'intera classe del 2007 puoi fare click qui.