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Il problema della Nazionale sono gli stranieri? Intanto ne aumenta il numero...

di Redazione Pianetabasket.com

Il botta e risposta tra il presidente della Virtus Roma Claudio Toti e il presidente Federale Fip Gianni Petrucci ha innescato la solita coda di polemiche sull'utilizzo degli italiani in campo e sui successi della Nazionale azzurra, due dei principali fattori di traino del movimento.

Oggi esplode l'altra polemica innescata dall'allenatore della Nazionale russa di calcio Fabio Capello, che manda un invito, subito recepito dal ministro dello Sport, Vitaly Mutko, a limitare l'utilizzo di atleti stranieri nel calcio, ma anche nel basket, hockey su ghiaccio e altri sport. Facile a farsi: non facendo parte della UE, il governo russo non deve ottemperare alle normative sul lavoro che ben conosciamo e per le quali la Fip è stata messa in mora per una multa di 12 milioni di euro da Bruxelles se non china la testa.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione del coach Carmine Cannelonga: "Salve, mi chiedo come si fa a fare determinate dichiarazioni. Mi riferisco al presidente Petrucci che dichiara che il problema della nazionale riguarderebbe i pochi italiani in serie A, ma ci rendiamo conto che in serie d / c2 quest'anno, udite udite, sono ammessi stranieri anche extracomunitari e la possibilità di inserirne uno in nazionale?

Di cosa parliamo se poi agiamo in maniera diversa da cio che pensiamo? Ma ci rendiamo conto dove sta andando il basket? Interi gironi scomparsi mentre continuiamo a parlare di premi nas. Mi sembra davvero fantascienza o volersi arroccare su certe politiche che stanno distruggendo questo sport bellissimo. Mi auguro che la Federbasket ricominci a discutere e valutare azioni mirate a crescita e miglioramento di tutto il movimento". 

Servono contributi per una soluzione del problema, ma serve anche un movimento di opinione capace di spiegare ai burocrati di Bruxelles che un conto è il mondo del lavoro, altra cosa il mondo dello sport, anche se spesso le due realtà hanno tanti punti in comune. I sassi nello stagno sono validi, ma poi senza azione l'acqua torna a, appunto, stagnare.


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