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LBA - Stefano Sardara: "Senza numero dispari non c'è ripescaggio"

di Redazione Pianetabasket.com

Stefano Sardara offre attraverso l'intervista concessa a La Repubblica edizione Torino, la sua versione della marcia indietro fatta da LBA sulla delibera del 15 maggio che concedeva al Basket Torino, soddisfacendo determinate condizioni, la possibilità di iscriversi al campionato di serie A 2020-21 con il beneplacito della FIP, e che dovrebbe essere ratificata da una assemblea straordinaria che avrà luogo domani, giusto 24 ore prima che lo stesso Sardara debba "scoprire le carte" ovvero far depositare da una nuova proprietà la fidejussione da 250.000 euro per ottenere l'iscrizione.

Allo stesso tempo, il presidente della Dinamo Sassari rinnova senza chiederlo l'invito a Vanoli Cremona e Virtus Roma a fare chiarezza immediata sulle loro intenzioni future: è tutt'altro che certo che al 29 luglio le due squadre si iscriveranno al campionato. Perciò domani non escludiamo che ci possano essere in assemblea altre novità clamorose.

Manca il numero dispari. “Torino voleva fortemente la Serie A. In questo momento la fideiussione da 250.000 euro per partecipare al campionato è già depositata in Lega. Abbiamo l’occasione con la delibera di maggio, ma abbiamo detto che non avremmo mai discusso le decisioni della Fip e Lega. Non l’abbiamo fatto quando era a nostro vantaggio, non lo facciamo adesso. La Lega non fa fuori Torino, ma è Torino che non sarebbe ripescata. Se una società non ce la facesse, avremmo delle chance: ma averla il 1 luglio è diverso dal 29 luglio. In quel caso farebbe male sia alla Serie A e alla Serie A2. Quando abbiamo deciso di non voler fare campionati dispari, l’abbiamo deciso tutti insieme. Nessuno ha detto “non mi iscrivo”, altrimenti non avremmo avuto bisogno di integrare Torino”.

Nuova proprietà in A2? “Questo purtroppo non dipende da me. Chiaramente avere una Serie A è diverso da avere una Serie A2. La speranza è che il progetto li veda protagonisti ugualmente. Non ci sarà nessun vecchio socio. L’obiettivo è integrare il mondo economico non torinese con imprenditori di livello. Un incontro complicato da costruire, questa battuta d’arresto non ci ha dato una mano. Ha gettato ombra sulla credibilità del sistema. Chi accusava la Lega e Torino, ha rifiutato il ripescaggio. Forse era meglio stare zitti prima. Noi abbiamo firmato un accordo di riservatezza. Tutti lo stanno rispettando, sappiamo in tre il nome del prossimo proprietario. La conferma di Cavina è in accordo con la nuova proprietà, Pasquini fino al 30 giugno ha un contratto di consulenza e ha lavorato sul mercato per creare la squadra”.


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