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Lega A - Sandro Gamba: primi segnali della mano di Messina sull'Olimpia

di Redazione Pianetabasket.com

Ritorna il commento del martedì di Sandro Gamba sulla sua amata Olimpia Milano. E ad ospitarlo, come sempre, le pagine delle edizione milanese de La Repubblica, per delle considerazioni sempre precise.

Voglio fidarmi degli indizi raccolti al Palalido. Di una gara, quella con Trieste, non scintillante ma portata a casa con buona regolarità, dove ho visto già un po’ della mano dell’Ettore Messina che conosco: meno pasticci, meno difficoltà di esecuzione, giocatori più concentrati, più agli ordini del loro capo.

E fanno bene. Un capo riconosciuto: è evidente che Rodriguez capisce più di tutti i suoi compagni cosa fare su un campo di pallacanestro, ne sa a memoria le posizioni, è quello che spinge di più il contropiede - addirittura più avanti degli altri, in certe azioni – il padrone tecnico e tattico della squadra.

Elementi che sanno rendersi utili alla causa: sul mio taccuino sono rimaste l’attenzione difensiva di Moraschini, quando è applicato, la voglia e le idee difensive di Burns, che quando ha spazio dimostra di capire il gioco e di non portare soltanto energia, la capacità di Tarczewski di riempire l’area, e quella è innata. Il tiro di Roll, e meno male perché finora le percentuali da tre (meno del 29 per cento in campionato, 18 per cento nell’unica partita di Eurolega) sono da brividi.

Difetti? Tutti quelli che volete da una squadra che si sta costruendo. L’aggressività difensiva va estesa a 24 secondi ad azione, la capacità di chiudere l’avversario in angolo con i raddoppi ancora non c’è, sul lato debole difensivo va affinato l’anticipo, la consistenza a rimbalzo va migliorata insegnando che si va verso la palla, non la si aspetta.

C’è attitudine al contropiede, ma vanno evitate le linee laterali per condurlo nella corsia centrale. La protezione dell’area va perfezionata con gomiti alti e mani davanti alla faccia degli avversari. Il messaggio, fisico, dev’essere: qui non si entra.

Ma se che Ettore sta lavorando su tutti questi dettagli e so dove porterà questa Armani, soprattutto se capirà quanto può essere devastante quando corre: come in Nba, come certe squadre dell’Ncaa che non ti dando mai respiro, che spingono anche quando sono in inferiorità numerica. Per principio. Per mentalità.

Venerdì sera, al Forum, vedremo altri progressi. Soprattutto agonistici. Vedremo una Olimpia ancora più velenosa: tutte le squadre di Messina lo sono sempre state, soprattutto in casa, soprattutto in Eurolega. È solo questione di conoscenza, e siamo solo ad ottobre: un colpo a vuoto ci può stare. L’importante è andare nella direzione giusta.


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