Mario Boni: «Virtus non competitiva per i playoff. Diverso il discorso di Milano»
Interessante dialogo a Time Out su TeleSud tra Mario Boni e Attilio Caja. Boni ha esordito parlando di Virtus e Olimpia. "Due percorsi diversi. Mi hanno chiesto un pronostico sulla Virtus e su Milano. Io la Virtus non la vedo così attrezzata per avere un bel risultato anche in EuroLeague, forse per problematiche legate al lungo, sebbene abbia Zizic che non è una punta di diamante ma non è così da scartare. Ma di fatto la squadra non è così competitiva per correre per i primi otto posti. Diverso il discorso di Milano: come al solito ha una squadra lunga, profonda, con giocatori di talento. Forse a livello di playmaker, tra Dimitrijevic e Bolmaro, forse non sono ancora così pronti per essere competitivi per l'EuroLeague. Anche se la squadra, con il budget che ha, è sicuramente forte".
Anche coach Caja è d'accordo sull'importanza dei play. "Le partite le vincono i piccoli americani e stranieri. Nell'ultimo quarto la palla va ai piccoli, sono loro che fanno il bello e il cattivo tempo. E anche contro lo Zalgiris, Milano ha avuto difficoltà in questo senso, mentre dall'altra parte lo Zalgiris ha avuto guardie che sono state più decisive". Mario Boni aggiunge: "Anche io la penso così. Il lungo è importante, rimbalzi, tap-in ecc. Ma i piccoli vincono le partite, decidono le partite quando conta. Milano ha Shields, ma se Tonut fa zero diventa un problema". Mentre Valeriano d'Orta, ds della Shark, replica a Caja: "Mi insegni che se non hai buoni lunghi che bloccano come si deve, vanno a rimbalzo, fanno quel lavoro sporco che va a completare il lavoro degli esterni diventa problematico anche per loro". Caja risponde: "Spesso le partite vengono decise dagli isolamenti, che posso finire per loro o creare qualcosa per i compagni. L'anno scorso tra chi ha vinto c'erano Sloukas e Nunn nel Panathinaikos, e negli ultimi minuti dominano loro. Quando vinceva l'Efes c'erano Larkin e Micic. I lunghi sono importanti a livello difensivo, nella prima parte di partita, ma quando la palla scotta va dai piccoli. Soprattutto in isolamento, anche con un blocco diventa un 2v2".