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NBA - I Pistons, Rasheed Wallace e il furto del secolo

di Redazione Pianetabasket.com

Joe Dumars aveva costruito una bella squadra ai Pistons all'inizio del campionato 2003-04, ma sentiva che mancava un pezzo, e quello era Rasheed Wallace che Portland da due anni non voleva mollargli. 

Alla fine, Wallace viene trasferito agli Atlanta Hawks. Lui e Wesley Person per Dan Dickau, Shareef Abdul-Rahim e Theo Ratliff. La prima partita con gli Hawks è spettacolare: 20 punti in tre quarti, 6 rimbalzi, 5 stoppate, 2 assist e una rubata.

Tempo una settimana e succede l’incredibile: la prima partita di Wallace agli Hawks è anche l’ultima. Una girandola di gente: Mike James e Wallace ai Pistons; Chucky Atkins, Lindsey Hunter ed una first pick a Boston, Bob Sura, Zeljko Rebraca, Chris Mills ed un’altra prima scelta agli Hawks. Era il 19 febbraio 2004 e la deadline incombente.

Il furto del secolo va a completare un quintetto costruito con Billups ed Hamilton, Prince e Ben Wallace messo in mano a Larry Brown. Dopo due partite balbettanti i Pistons non si fermano più: 17 vittorie a fronte di sole 3 sconfitte, 15 vinte in doppia cifra di scarto per il 54-28 finale. Una squadra di 5 grandissimi giocatori ed una legge metafisica che metteva d’accordo l’universo del basket con il karma: “ball don’t lie”. 

E in finale sono riusciti a battere Kobe Bryant e i Los Angeles Lakers per l'anello più epico dopo il 2000, dopo aver superato i Milwaukee Bucks di Ray Allen al primo turno, i Nets di Kidd al secondo, gli Indiana Pacers di coach Carlisle in finale di Eastern Conference. 


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