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Sandro Gamba: «Olimpia, chi non segue Messina resti in tribuna»

di Iacopo De Santis

L'editoriale di Sandro Gamba su La Repubblica Ed. Milano nel giorno della sfida dell'Olimpia Milano contro il Real Madrid. «Certe esibizioni mi lasciano sconcertato. Proprio con l'amaro in bocca», esordisce, con un chiaro riferimento al -34 di Trento. «. Ho visto edizioni dell'Olimpia grandi e più modeste, ho allenato squadre da coppa Campioni e da Serie A2, ma diffìcilmente ho assistito, e soprattutto ho accettato, a un gruppo che si arrende senza colpo ferire, come capitato all'Armani domenica scorsa a Trento. Io capisco tutto, capisco che la filosofia di squadra è cambiata, che almeno tre dei pilastri difensivi dello scorso ciclo parlo di Hall, Melli e Hines · non ci sono più: per età, o perché hanno voluto cambiare aria, e bisogna farsene una ragione».

Chi non segue il coach resti in tribuna e l'arrivo di Mannion
«L'identità di squadra si costruisce combattendo e andando tutti nella stessa direzione. Lo scrivo pensando a chi ipotizza malumori in spogliatoio, giocatori scontenti dell'allenatore o addirittura in sciopero bianco. Io non credo che possa accadere, ma sarà bene fare subito chiarezza: la direzione la indica Ettore Messina e chi non ci sta può stare in tribuna. Serve carattere, serve compattezza e servono subito».
«È arrivato Nico Mannion, può dare un'iniezione di talento ed entusiasmo in regia anche se gli infortuni hanno indebolito l'Olimpia nel settore pivot: e stasera, contro il Reai Madrid, saranno assenze di peso. E allora, per combattere, ci vorranno altre armi. Aggressività maggiore, difesa allungata (magari a centrocampo e oltre), ritmi alti a costo di esaurire la benzina ben prima del traguardo. Però bisogna provarci. Mai più braccia basse, è la prima regola»


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