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Serie B - Gli irriducibili amici dello stretto

di Alessio Di Massimantonio

Capo D’Orlando, Barcellona, Messina e Reggio Calabria. Un patrimonio della nostra pallacanestro racchiuso in 100 km di “Strittu”. Storie di patriottismo, di dedizione per la propria terra, di intrecci cestistici che valicano il braccio di mare, che sfrecciano con l’immaginazione su un ponte che dai tempi dei romani si vuol realizzare e ancora non si è visto. Zona di agrumi, di spicchi di arancia trangugiati e di una palla a spicchi di cui si è follemente innamorati.

Chi se la passa meglio è l’Orlandina, iscritta al campionato di A2 girone ovest. Fase in calando per gli orlandini, passati dalla storica partecipazione alla Champions League al rischio retrocessione in Serie B, tuttavia il pubblico non fa mancare mai il proprio apporto e conta di tornare al più presto in Serie A; del resto, 7 partecipazioni nella massima serie negli ultimi 15 anni, condite da 2 quarti di finale in Coppa Italia e da altrettante partecipazioni ai play off scudetto, non si dimenticano così facilmente. Il Pala Fantozzi (3500 posti a sedere) ospita anche le gare interne della Costa D’Orlando e dell’Orlandina Lab, rispettivamente in Serie B e C silver; 3 squadre di basket in una cittadina di soli 13.000 abitanti sono un diamante che la FIP dovrà preservare in un adeguato scrigno.

Serie C silver Sicilia alla quale purtroppo partecipano Barcellona e le 2 squadre di Messina Basket School e Fortitudo. Da film l’avventura dei “catalani nostrani”: fondata nel 1976, a Pozzo di Gotto sino al 1995 la squadra milita tra Serie C e Serie D; da lì, nel giro di soli cinque anni, Barcellona arriva a giocarsi la finale play off per la Serie A, persa contro la Snaidero Udine in gara 4 (81:80). A sorpresa la stagione successiva la società si trasferisce a Messina (ne parleremo tra poco). La palla a spicchi tornerà a rimbalzare al Pala Alberti (3500 posti) solo nel 2006, ripartendo dalle C1. Nel 2008 il ritorno in DNA (attuale Serie B) rilevando il titolo di Patti, nel 2010 in Lega Due (attuale A2). Sino alla stagione 2013/2014 ottiene buoni piazzamenti partecipando ai play off per la massima serie (mancando sempre l’ultimo gradino per realizzare il sogno), nel 2016 retrocede in Serie B. La vecchia dirigenza annuncia di voler rinunciare alla Serie B, subentra una nuova cordata che punta ad acquisire il titolo di Reggio Calabria e tornare immediatamente nella terza categoria nazionale; l'iter di trasferimento nella città siciliana non va però a buon fine, in quanto bloccato dal Consiglio Federale della FIP in virtù di una pendente morosità del Basket Barcellona di 780,00 euro. Lo scorso anno la sconfitta a Ferentino (altra piazza della quale parleremo a breve) nelle final 4 per salire in B (vinte da Torrenova, le altre due squadre partecipanti Lamezia e Quartu Sant’Elena). Quest’anno ci proveranno nuovamente.  

Torniamo adesso a Messina. I giallorossi, raccolta l’eredità di Barcellona, si ritrovano nel 2003 a disputare la finale per la Serie A cedendo al Teramo Basket. Ma nulla è perduto: il fallimento della Virtus Bologna regalerà agli spettatori del Pala San Filippo (4000 posti) un anno nella competizione più prestigiosa del panorama cestistico italiano. Chiusa questa parentesi, Messina non può vantare grandi risultati a livello professionistico, ciononostante va dato onore al merito alle piccole società (alle due sopracitate va aggiunta l’Amatori in Serie D) che portano avanti questa tipologia di sport in una città con più di 200.000 abitanti.

Prendiamo il traghetto e chiudiamo questa avventura a Reggio, punta del nostro stivale.

Quasi 25 anni (dal 1983 al 2007) trascorsi tra A2 e A, a contorno dei quali possiamo aggiungere qualche partecipazione in Coppa Korac. Solo un fallimento poteva cancellare le nozze d’argento, già programmate alla Chiesa del Carmine, e ciò accade. Rialzarsi non fu facile, tanto che passarono due stagioni prima che la Viola Reggio Calabria prendesse parte al campionato di Serie B dilettanti (attuale C gold). Nel 2014, dopo 7 anni infernali trascorsi tra i dilettanti, il tanto agognato ritorno in A2. Ma niente è come prima: tre stagioni così cosi, poi la retrocessione in B per una fideiussione bancaria irregolare (34 punti di penalizzazione), il mancato trasferimento del titolo in direzione Barcellona detto in precedenza e l’esclusione dai play off (dopo aver vinto il primo turno 2-0 ai danni dell’Amatori Pescara) per inadempienze fiscali. Ora un nuovo progetto: la regular season di C silver Calabria è stata completata con un percorso netto, si aspettano le fasi finali. Non dovrebbero esserci problemi, dato che in panchina c’è coach Paolo Moretti (sino all’altro ieri in Serie A con Pistoia) e sotto le plance Yande Fall, arrivato da Giulianova (Serie B girone C) dove stava letteralmente dominando il pitturato a suon di doppie doppie.

Per entrambi un ritorno, segno che questa regione colpisce nel profondo del cuore chi ci passa. Forse un giorno vedremo Ginobili dirigente, chissà, l’importante adesso è far tornare l’entusiasmo ai tifosi (solo 200 di media, i TOTAL KAOS al momento non sono pervenuti), magari si potrebbe organizzare la prossima Coppa Italia al Pala Calafiore (8.500 posti a sedere), l’importante è non arrendersi, e da queste parti non conoscono questo termine.


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