Barcellona, se ci sei batti il primo colpo

La Sigma riparte dallo 0-2: serve la vittoria per non chiudere la stagione. Ci sarà l'esordio di Magounis?
Fonte: La Gazzetta del Sud
Giovanni Perdichizzi
Giovanni Perdichizzi

BARCELLONA POZZO DI GOTTO - La chiamata è per deboli di cuore, ma la Sigma Barcellona - volere o volare - è costretta a ricercare se stessa. Lo chiede il momento, il risultato dei primi due incontri sul Longano (Trento avanti 2-0) e soprattutto l’obbligo di non chiudere il cerchio con in mano un pugno di mosche dopo la bella chiusura di torneo al primo posto. Dopo i due ko interni, pesanti quanto un macigno, la truppa di Perdichizzi è volata ieri in direzione Verona dove, appena raggiunta Trento, nel pomeriggio ha svolto l’allenamento nel palasport di via Fersina in vista della gara verità, in programma stasera (palla a due alle 20,45 con diretta su RaiSport 2; arbitri Ursi, Ranaudo e Ciano). Trattasi di gara da “dentro o fuori“, dunque concentrazione alta e testa indirizzata solamente al match per il roster giallorosso, invocato ad allungare la serie e portarla all’eventuale gara-4, fissata sempre al PalaTrento domenica prossima. Dal Trentino bocche cucite, a ragione di un’attesa che vuole il team del presidente Bonina abbottonato su stesso e raccolto a tutto tondo sull’obiettivo, allo stesso tempo conscio delle proprie qualità e pronto a dare pan per focaccia ai bianconeri di coach Maurizio Buscaglia. Con il gruppo è partito anche Spyros Magounis, ala greca classe ‘85, giunta alla corte dello “Sceriffo” solo poco prima dei playoff. Visti i problemi registrati in difesa nel contenimento dei chili e dei centimetri del mortifero BJ Elder (23 punti di media nelle due precedenti gare al “PalAlberti”), potrebbe essere propizio un impiego in corsa dell’ex Panelefsiniakos, ma fonti vicine al roster riferiscono che sono più i “contro” che i “pro”. Il tecnico giallorosso Giovanni Perdichizzi, sin dall’arrivo in città del comunitario, ha affermato che l’utilizzo avverrà solo ed esclusivamente in caso di infortunio del trio di esterni formato da Green, Hardy e Thomas, quest’ultimo – però – sul banco degli imputati dopo la “stecca” di gara-2. Quindi, al di là della sana pretattica, non farebbe così tanto rumore se stasera la Sigma si presenterà sul parquet trentino con la maglia numero 17, sicuramente pronta dal punto di vista fisico e potenzialmente vera mina vagante in ottica piano partita. Bando alla strategia, è facile attendersi un team con gli occhi della tigre, desideroso di non volere chiudere anticipatamente la propria stagione e giocare una gara a misura di impresa. Le lamentele in seno all’arbitraggio di gara-2, rese note tramite un lungo e dettagliato comunicato stampa firmato dal presidente Bonina, hanno avuto un’eco ridondante, ma quello che dovrà cercare di fare il roster giallorosso risiederà solo nei propri mezzi, gli stessi che hanno costruito una classifica importante e che hanno etichettato il gruppo come squadra dai mezzi stratosferici. L’esigenza di avere un ritorno dal lavoro in difesa e ancora più cattiveria nei possessi, senza tralasciare quel pizzico in più di lucidità, sembrano gli ingredienti necessari per avere in mano l’inerzia del match. Gli avversari, forti dell’egregio raccolto fatto in Sicilia, hanno il morale a mille e, inoltre, tanto da guadagnare. Dalla loro avranno due match-ball per chiudere la serie e la forza, di certo non irresistibile, del proprio campo. A tal proposito, infatti, i precedenti al PalaTrento sono tutti appannaggio degli ospiti, capaci di inaugurare con una vittoria il proprio campionato e brindare ancora al successo nel match d’andata di Coppa Italia. Poi, come rinomato, la storia ha conosciuto un altro percorso. Però, affidarsi anche alla cabala diventa oltremodo importante per alimentare la speranza e continuare ad avere fiducia. La squadra del Longano, così come il campionato nelle sue ampie e variegate sfaccettature, ha dimostrato che nessun campo può considerarsi impossibile. Le vittorie a Pistoia e Casale ne sono la dimostrazione. Ci vorranno i solisti, ma soprattutto il gruppo che tanto ha fatto vedere di buono durante tutta la stagione. Molto dipenderà dall’impatto che si avrà nei vari duelli, dalla lotta sotto le plance (a differenza di gara-1, piuttosto equa nell’ultima partita) fino in cabina di regia, dove tanto si chiederà a Taurean Green, anche lui apparso piuttosto in ombra nelle gare al “PalAlberti.”. Le carte in regola ci sono, ma occhio ad affidarsi troppo alle certezze perché quelle, si sa, sono come il vento, una variabile incontrollata. Vale anche per la matricola terribile Trento, attesa a confermare quanto dimostrato nelle prime, e non decisive, gare di playoff. Il tempo potrebbe essere poco, ma in casa giallorossa il coro è unanime: “Waiting for Barcellona”.

Mario Garofalo