FIBA/EuroLeague: la voce grossa adesso aiuta la composizione della querelle?

03.12.2021 09:09 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
FIBA/EuroLeague: la voce grossa adesso aiuta la composizione della querelle?
© foto di SAVINO PAOLELLA

Il vento è cambiato in Europa anche per lo sport. E così anche i nocchieri più cauti, quelli che veleggiano sottovento e vicino alla costa e non amano prendere iniziative "pericolose" possono finalmente sfogare i loro sentimenti repressi.

Pochi anni orsono (molti nei ricordi offuscati della massa che dimentica subito), la FIBA fu costretta ad un accordo che lasciava sostanzialmente via libera alla ECA visto che i tribunali e la difesa della libera concorrenza da parte della Comunità Europea stavano spingendo l'autonomia che EuroLeague Basketball coltivava dal 2000 verso la libertà assoluta, come per la NBA.

Tanti i bocconi amari incassati dalla Federazione europea, compresa la rinuncia ai giocatori della massima manifestazione continentale per le finestre del calendario FIBA introdotte nel 2014, dal momento che sanzionare i giocatori che non avrebbero potuto rispondere alla convocazione della propria Nazionale sarebbe stato un boomerang di proporzioni epocali.

La pazienza è stata premiata. Nel momento in cui alcune importanti società calcistiche, verificato il percorso di ECA, si sono messe insieme per realizzare il facsimile SuperLega, hanno dovuto fare i conti con il vento diventato improvvisamente contrario per la discesa in campo della politica e del singolare coordinamento che ha avuto nella stessa direzione in tutti gli Stati europei.

Contemporaneamente, come andavamo descrivendo già da qualche anno pur senza poter accedere a documenti ufficiali ECA che ce lo confermassero con assoluta certezza, la crisi di EuroLeague si è palesata con l'allontanamento del "deus ex machina" degli ultimi venti anni Jordi Bertomeu e la conferma che "mancano i ricavi" per garantire la sostenibilità della manifestazione.

Birichini, i dirigenti di Basketball Champions League pagano addirittura meglio! Ma le parole che feriscono più della spada di Gianni Petrucci alla presentazione della gara Italia - Paesi Bassi di lunedì 29 novembre esemplificano tutto il ragionamento che abbiamo fatto.

"Avete visto le formazioni che hanno mandato in campo Grecia, Turchia, Germania e altre Nazionali? E’ una bestemmia che EuroLeague si possa permettere di dire ‘Ti do i giocatori’. Stanno condizionando un’Olimpiade (veramente le qualificazioni sono per i Mondiali, ndr). Questa cosa succede solo nel basket, dove c’è un’arroganza incredibile da parte di EuroLeague.

Non è un problema della FIBA. Potrei capire se lo fa la NBA ma da EuroLeague è gravissimo e inaccettabile. Perché i giocatori si operano durante la nazionale e non durante il campionato?" Forse, ci viene da dire, perchè i club pagano lo stipendio...

La strada è tracciata. Il percorso di FIBA Europe ed EuroLeague tornerà a incrociarsi malgrado tutto quello che tanti protagonisti hanno combinato. Per il bene della pallacanestro e la sua sostenibilità. Fisica, per i giocatori sottoposti a stress e infortuni dalle troppe gare in calendario. Economica, per i conti dei club che si avvicinano sempre più al collasso, anche nei casi che qualche anno fa erano definiti virtuosi come nei casi di CSKA, Real Madrid e Barcelona.