Varese, a Berlino brindano per la partenza di Johnson

10.12.2016 05:25 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Varese, a Berlino brindano per la partenza di Johnson

Mercoledì scorso, intorno all'orario di pranzo, la Pallacanetro Varese ha annunciato la firma del "pistolero" Dominique Johnson. 29 anni, nativo di Detroit, l'ex Alba Berlino è chiamato a svoltare la stagione biancorossa. Un innesto di spessore, costato non poco alle casse varesine. Per intenderci il giocatore prenderà circa il triplo dello stipendio mensile dell'altro Johnson, Melvin, il quale lascerà il posto proprio a Dominique.

Ma perché l'esperta guardia classe '87 ha lasciato la Germania - dove poteva puntare ad una finale scudetto con l'Alba - per firmare a Varese?

I motivi potrebbero essere molti ma vogliamo ridurre il tutto ad un unico aspetto: il ruolo. Non per la posizione in campo (sia chiaro) ma per ricoprire un ruolo da protagonista che a Berlino, Johnson, non è riuscito a conquistarsi. Non per demeriti - anche se ora avremo modo di analizzare anche questi - ma per il progetto, che vedeva l'ex casertano Peyton Siva unico punto di riferimento della squadra fin da subito.

UN'ALBA POCO SPETTACOLARE
Nell'estate berlinese Johnson arriva con grandi aspettative ma l'amore tra lo staff ed i tifosi non sboccerà mai. Arrivato a Berlino da campione, come quello che avrebbe dovuto trascinare l'Alba a suon di triple, lascia la Germania da giocatore ridimensionato. Non siamo noi a dirlo ma la stampa tedesca.

I QUATTRO PECCATI DI BERLINO
1) I colleghi oltreconfine rimproverano a Johnson diversi fattori. In primis il tiro dalla lunga, specialità della casa che a Berlino si è vista davvero poco. In maglia Alba, il 36% da oltre l'arco di Dominique è un lontano parente delle percentuali passate. In carriera, infatti, l'ex Banvit ha sempre viaggiato intorno al 45% da tre.

2) La stampa locale gli rimproverava di non essere mai in grado di svoltare le partite. Incapace di incidere anche come carattere, Johnson è stato accusato di pensare soltanto alle cifre personali. Un po' troppo solista secondo i colleghi tedeschi.

3) In Germania gli hanno dato del testardo, per l'esagerazione con cui tentava il tiro da tre, troppo poco decisivo. La maggiorparte delle volte, le sue triple sono state messe a segno in frangenti poco significativi, quasi mai con il risultato in bilico.

4) Ultimo ma non ultimo la società berlinese ha ritenuto che il pesante ingaggio di Johnson non valesse la candela. Dunque, nonostante un biennale importante firmato pochi mesi prima, l'Alba ha deciso di liberarsene, sfruttando l'interesse di Varese.


Johnson si era presentato a Varese con un bel biglietto da visita ma in Germania non la pensano allo stesso modo.
Alessandro Palermo,
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