Dan Peterson nella FIBA Hall of Fame: la classe 2024, c'è anche Romain Sato

Dan Peterson nella FIBA Hall of Fame: la classe 2024, c'è anche Romain Sato
© foto di ciamillo

Dan Peterson è stato inserito nella FIBA Hall of Fame. L'ex coach dell'Olimpia Milano è l'unico coach presente nella Class of 2024, che vede l'ingresso di nomi importanti come quelli dell'ex stella dei Pacers Reggie Miller e l'ex stella di Kings e Serbia Predrag Stojakovic. Oltre a loro due, tra i giocatori da segnalare la presenza di Romain Sato, visto in Italia con la maglia della Montepaschi Siena dal 2006 al 2010 e ancora prima a Jesi. Tutti i membri della classe saranno premiati durante la cerimonia di incoronazione, in programma a Singapore a settembre. In totale, sette giocatori e un allenatore riceveranno un riconoscimento formale per il loro eccezionale contributo a questo sport.

Ecco l'elenco completo dei candidati che compongono la classe 2024 della FIBA Hall of Fame: 
Miao Lijie (Cina)
Reggie Miller (USA)
Danira Nakic-Bilic (Croazia)
Kirk Samuel Penney (Nuova Zelanda)
Romain Sato (Repubblica Centrafricana)
Skaidrite Smildzina-Budovska (Lettonia)
Predrag Stojakovic (Serbia)
Daniel Lowell Peterson (USA)

Miller è un ex vincitore delle Olimpiadi e della Coppa del Mondo di pallacanestro FIBA con gli Stati Uniti, ma è stato particolarmente apprezzato per il suo contributo all'NBA nel corso di ben 18 stagioni nella lega. Ha totalizzato uno spettacolare bottino di 25.000 punti, aiutati da 2560 tiri da tre punti, che gli hanno permesso di ottenere ben cinque presenze tra gli All-Star della NBA.

Il serbo, spesso chiamato semplicemente "Peja", ha vinto la medaglia d'oro della Coppa del Mondo di pallacanestro FIBA nel 2002 con la Jugoslavia, nonché il titolo FIBA EuroBasket nel 2001, quando è stato incoronato MVP. Anche lui olimpionico, Stojakovic ha ottenuto molti successi a livello di club, in particolare vincendo un campionato NBA nel 2011 con i Dallas Mavericks. Tre volte NBA All-Star, ha anche vinto due volte il Three-Point Contest.

La lettone Skaidrite Smildzina-Budovska ha conquistato la FIBA Women's Basketball World Cup per tre volte e il FIBA Women's EuroBasket per cinque volte con l'Unione Sovietica. La tre volte olimpionica cinese Miao Lijie è stata protagonista di quattro edizioni della FIBA Women's Basketball World Cup e l'asso croato Danira Nakic-Bilic ha fatto faville con la Jugoslavia, partecipando alle partite per il titolo alle Olimpiadi, alla FIBA Women's Basketball World Cup e alla FIBA Women's EuroBasket. 

Tra gli altri nominati c'è anche Kirk Penney, premiato per aver servito la Nuova Zelanda con successo in due Olimpiadi e quattro Coppe del Mondo di pallacanestro FIBA, mentre la pallacanestro africana può festeggiare la presenza nella lista del colosso della Repubblica Centrafricana Romain Sato. La guardia ha ottenuto grandi successi a livello di club, tra cui titoli in Eurolega, Eurocup, Lega spagnola e anche quattro campionati italiani. 

Infine, Dan Peterson batte la bandiera degli allenatori della classe 2024. Con l'Olimpia Milano ha conquistato la EuroLeague nel 1987, solo due anni dopo aver conquistato la FIBA Korac Cup. Peterson ha accumulato anche cinque titoli italiani e una serie di riconoscimenti individuali come allenatore.

La nota dell'Olimpia. "Coach Dan Peterson, l’allenatore della Coppa dei Campioni 1987, della Coppa Korac 1985, che alla guida dell’Olimpia Milano ha raggiunto altre due finali europee e vinto quattro scudetti (più uno a Bologna) è stato ammesso nella FIBA Hall of Fame, classe 2024. Per Coach Peterson, che è già membro della Hall of Fame della FIP e di quella dell’Olimpia, si tratta di un altro prestigioso riconoscimento per una carriera straordinaria in cui ha anche allenato a livello di college (Delaware) e di squadre nazionali (il Cile). Dan Peterson, nato il 9 gennaio 1936 a Evanston, Illinois, raggiunge tra i grandi della FIBA cinque membri che rappresentano anche il nostro club ovvero Dino Meneghin, Cesare Rubini, Sandro Gamba, Bogdan Tanjevic ed Ettore Messina. La cerimonia si svolgerà il prossimo 14 settembre a Singapore.

Peterson arrivò a Milano da Bologna dove aveva vinto uno scudetto e si era affermato. Prima di venire in Italia era stato assistente a Michigan State, capoallenatore con buoni risultati a Delaware e aveva ottenuto i migliori risultati della storia della Nazionale cilena. Arrivò alla Virtus Bologna perché il prescelto, Rollie Massimino, all’ultimo momento ricevette la proposta irrinunciabile di Villanova, e lui era libero. A Milano ebbe un successo strepitoso e firmò un’epoca d’oro del club: nel 1979 portò la squadra in finale ed era la cosiddetta “Banda Bassotti” che giocava quasi sempre con quattro piccoli, nel 1982 vinse però lo scudetto inserendo Dino Meneghin accanto a John Gianelli. L’Olimpia giocò sei finali consecutive sotto Dan Peterson: vinse anche nel 1985, nel 1986 e nel 1987, perse nel 1983 cedendo a Roma all’Eur davanti a 12.000 spettatori contro la squadra di Larry Wright e nel 1984 in casa contro la Virtus Bologna giocando senza Meneghin, squalificato dopo la vittoria di gara 2 in Emilia. Peterson rese famose la zona 1-3-1 e il gioco a elle D’Antoni-Meneghin o slogan come “sputare sangue”. E ricostruì la mentalità internazionale del club: portò l’Olimpia a due finali di Coppa dei Campioni, perse di uno con Cantù a Grenoble nel 1983 ma vinse contro il Maccabi nel 1987, realizzò il “Grande Slam” dell’87 ma vinse anche la Coppa Korac nel 1985. Fu decisivo nel dialogare con grandi campioni NBA come Bob McAdoo e Joe Barry Carroll, ma anche a valorizzare giovani americani quali Russ Schoene e Cedric Henderson. Si ritirò a 51 anni nel 1987, tornando in panchina nel 2011, 24 anni dopo sia pur brevemente".