50 anni della LBA. Egidio Bianchi e un addio tra le lacrime

 50 anni della LBA. Egidio Bianchi e un addio tra le lacrime

Una presidenza nata forse come di transizione si è tramutata poi in una delle più lunghe della Lega Basket, dietro a quelle di Gianni De Michelis e dei quattro protagonisti di quinquenni sulla poltrona di Viale Aldo Moro: Giancarlo Tesini, Luciano Acciari, Enrico Prandi e Valentino Renzi. E’ quella di Egidio Bianchi(nella foto mentre premia Stefano Tonut al termine della Final Eight di Pesaro), successore di Nando Marino nella primavera del 2016 quando le conseguenze dei venti di guerra tra FIBA ed Euroleague avevano portato la FIP a ritirare le deleghe alla Lega per l’organizzazione del campionato. “La situazione era certo tesa – ricorda ora Bianchi – ma io ero fiducioso anche perché conoscevo la Lega da qualche anno essendone consulente dal 2014. Il primo obiettivo fu cercare di ritrovare unità di intenti e fare in modo che lo stesso presidente federale Petrucci potesse verificare un cambiamento per ristabilire un normale rapporto con la Federazione. Lavorammo insieme per ricucire un rapporto che avrebbe poi portato alla libera scelta da parte dei nostri club di partecipare alle competizioni europee, al di là di quei club che vantavano situazioni pregresse ed erano titolari di licenze pluriennali. Vi furono momenti difficili ma pian piano si ridette vita ad un percorso condiviso che potesse consentire a tutti di fare le scelte che ritenevano più giuste per il loro futuro, tenendo conto anche degli impegni comunque assunti dalla LBA che era entrata nella nuova BasketBall Champions League prima con una quota minore poi riallineandosi alle altre principali leghe europee. Così abbiamo subito colto un primo risultato, evitando il pericolo di perdere le deleghe grazie ad un lavoro che credo la Federazione a quel tempo abbia apprezzato, definendo percorsi comuni ed evitando strappi. Ricordiamoci anche che quello era l’anno che aveva visto la assegnazione all’Italia del PreOlimpico, un progetto al quale aveva contribuito tutto il basket italiano”.

Nel 2017 il banco di prova del nuovo bando per i diritti audiovisivi diventa l’occasione della svolta grazie all’accordo con Eurosport insieme alla conferma dell’appuntamento Rai. “L’obiettivo era quello di dare massima visibilità alla serie A mettendola a disposizione di tutti gli utenti su differenti canali e possibilità di fruizione da qualsiasi device. Soprattutto lavorammo per una svolta che portasse il basket verso il pubblico dei giovani che è tuttora uno degli obiettivi che si è posta la Lega andando alla ricerca di nuovi fans che seguono gli eventi conmodalità diverse da quelle tradizionali. Venivamo da un precedente accordo che prevedeva con Rai e Sky un massimo di 3 gare in diretta, con il nuovo accordo tutte sarebbero state a disposizione su una piattaforma OTT con una produzione in HD e standard di produzione ben definiti. Questo obiettivo si è accompagnato ad un progressivo e significativo aumento dei ricavi anche se sui diritti tv al momento siamo ancora lontani da quello che credo sia il reale valore del movimento. Parallelamente sottolineo lo sviluppo nella comunicazione della Lega nel cui ambito abbiamo inaugurato una strategia attenta soprattutto ai nuovi media in maniera strutturata con l’obiettivo anche di fornire nuovi prodotti e strumenti di comunicazione ai nostri partner.”

Durante la gestione Bianchi la Lega ha portato i suoi eventi, Final Eight di Coppa Italia e Supercoppa, in città come Firenze e Bari risvegliando l’interesse di piazze senza il grande basket con importanti dati di affluenza: “Il primo passo fu riportare in casa, a partire dalla Final Eight 2017 la organizzazione degli Eventi che per alcuni anni erano stati attribuiti a Rcs Sport. Da lì è partita una crescita esponenziale che ha portato allo straordinario successo di pubblico che tutti ricordiamo. Ma mi piace sottolineare tutte le diverse edizioni come, ad esempio, quella di Rimini che è stata contraddistinta da importanti momenti di innovazione, così come le due edizioni della Final Eight di Firenze, il cui format, sempre più cresciuto come organizzazione, comunicazione, atmosfera, partecipazione e attenzione alle iniziative sociali, fu addirittura oggetto di un approfondimento da parte del New York Times. Pesaro è stata la ciliegina sulla torta di un percorso di crescita continua che lascia un segno perché ha riportato gli Eventi di Lega al centro dell’interesse degli appassionati.”

Bianchi va fiero anche del varo del nuovo Regolamento Esecutivo e del lavoro “iniziato con l’Istituto del Credito Sportivo per la crescita delle infrastrutture che ha un obiettivo a medio-lungo termine per rinnovare gli impianti della Serie A o costruirne ex novo. Un lavoro che nessuna Lega prima aveva fatto con questa modalità strutturata e progettualità”.

Tra i rimpianti “quello di aver dovuto interrompere una stagione che era iniziata con numeri da record per pubblico e partecipazione nei palasport. O non avere potuto proseguire in progetti come il varo del canale televisivo della Lega, un tema particolarmente importante su cui sa riflettendo anche il calcio”.

Rimpianti sfociati nelle lacrime con cui Bianchi ha chiuso la sua ultima conferenza stampa di Pesaro: “Determinate da una ridda di situazioni ed emozioni; anche la pressione cui ero stato sottoposto da qualche settimana e che aveva poi portato alla scelta di dare la mia disponibilità a far posto ad un altro presidente, la sensazione di un meraviglioso percorso che volgeva al termine, la soddisfazione di avere conseguito, grazie a tutta la squadra della Lega capace di lavorare unita e con grande professionalità, un risultato di enorme successo e partecipazione”.