LBA - Cuore e famiglia: l'Olimpia Milano presenta Davide Moretti

Fonte: olimpiamilano.com
LBA - Cuore e famiglia: l'Olimpia Milano presenta Davide Moretti

Ad Anaheim, vicino Los Angeles, di solito ci si reca per altri motivi, magari legati alle orecchie di Topolino collocate sulla testa. Anaheim è il posto dove c’è Disneyland, in California. Ma alla fine di marzo del 2019, Davide Moretti era ad Anaheim perché i Red Raiders di Texas Tech dovevano giocare ottavi e magari quarti di finale del Torneo NCAA, in palio un posto solo per andare alle Final Four di Minneapolis. Un’esperienza unica. Moretti era al secondo anno a Texas Tech: nel primo, la marcia della sua squadra si era fermata nei quarti di finale, quelli che in America chiamano Elite Eight, ma lui era una riserva, un debuttante nella squadra capitanata da Zhaire Smith (poi scelto al primo giro dei draft NBA da Philadelphia). Texas Tech perse contro Villanova che poi andò a vincere il titolo NCAA una settimana dopo. Ma era il 2018.

Nel 2019, Texas Tech aveva altre idee, maggiore consapevolezza e Moretti non era più una riserva. Era l’inamovibile playmaker titolare di una squadra che aveva già fatto strada. Nel suo bagaglio di esperienza persino una sfida a Duke, a Zion Williamson, al Madison Square Garden. Chris Beard, il suo allenatore, rappresenta a sua volta una storia incredibile, perché prima di arrivare a Texas Tech aveva allenato in posti come Angelo State, McMurry e Little Rock, molto distanti dai giri importanti. Nella sua esperienza aveva allenato però anche la Nazionale svizzera sviluppando una certa passione per lo stile di gioco europeo e tanta fiducia nei giocatori d’oltreoceano. Il tentativo di reclutare Moretti era cominciato anni prima, ad un Europeo Under 18. “In America c’era la possibilità di fare basket e studiare al livello più alto, ho pensato che fosse la strada giusta da seguire”, ha detto Moretti ai tempi dell’arrivo a Lubbock, “una città che qui è considerata piccola, ma in Italia sarebbe una delle più grandi, il Texas è enorme”.

Quel giorno ad Anaheim, prima della partita contro Michigan, Chris Beard convocò la squadra per la consueta riunione pregara. Ad un certo punto, il Coach invitò Davide Moretti ad alzarsi in piedi. Voleva che parlasse ai compagni, che spiegasse per quale fine davvero stesse giocando. Perché vuoi giocare Davide, perché? Il ragazzo italiano, nato a Bologna, ma già passato attraverso diverse esperienze, a Pistoia, Roma, Treviso, che aveva avuto l’onore di essere convocato al camp di Michael Jordan, prese il microfono a cominciò a parlare della famiglia lontana da lui. In quel momento, nel resto della stanza, la porta si aprì e Davide riconobbe tre facce note: il padre Paolo, la mamma e il fratello minore Nicolò. Il video, ripreso da Texas Tech e pubblicato sui suoi social, è diventato in quei giorni un fenomeno virale.

La sera, Texas Tech spazzò via Michigan, con 15 punti e quattro assist, 3/4 da tre di Davide Moretti. Due giorni dopo ne segnò 12 contro Gonzaga, un’altra vittoria, e il viaggio alle Final Four. Davide si impossessò della retina e la consegnò alla persona al mondo di cui si fida di più: Nicolò Moretti