LBA - Venezia, Federico Casarin e il successo globale della Reyer

LBA - Venezia, Federico Casarin e il successo globale della Reyer

Sia che si guardi al settore maschile, che a quello femminile o al giovanile, in questo momento la Reyer Venezia è un successo globale. Ne parla il presidente Federico Casarin, rispondendo alle domande di Piero Guerrini di Tuttosport. Ecco un estratto.

Femminile. La femminile è l'altra metà del nostro cielo fin dal 2006. La squadra è reduce da una stagione memorabile, con la sola Eurocup svanita in modo rocambolesco. Le ragazze sono pronte a riprovaci.

Giovanile. Il settore giovanile è la base di tutto fin dall'avvio del progetto del dottor Luigi Brugnaro. La soddisfazione è aver realizzato l'idea originale, strutturandosi.

San Giobbe. Per il satellite abbiamo guardato agli esempi esteri per dare uno spazio concreto e reale di sviluppo ai nostri giovani, creare un'opportunità. Siamo partiti con Chiusi e in 3­4 stagioni siamo arrivati a giocarci la promozione per l'A2 e a centrarla. Ora abbiamo fornito tre ragazzi interessanti come il confermato Criconia, Biancotto e Possamai, aggiungendo qualche elemento esperto e due Usa funzionali. Il presidente Giuseppe Trettel e il ds Giulio Iozzelli hanno capacità ed esperienza per il progetto. 

Unici in Italia. Questo tipo di attività su più fronti ha costi importanti. Quando si parla di giovanili, bisogna pensare al territorio ma anche alle strutture, come le foresterie femminile e maschile. La nostra fortuna iniziale è stata quella di avere alle spalle l'Umana che ci ha insegnato a diventare un'azienda che fa basket.

La nuova maschile. Abbiamo affiancato a De Nicolao un playmaker come Tariq Phillip che seguivamo da tempo, dopo averlo affrontato in Eurocup. Sarà entusiasmante seguirlo. Come guardia è arrivato Victor Sanders da Trento, talento e fantasia da incastonare in un contesto tecnico preciso. Ma De Raffaele è una garanzia in questo. Michele Vitali lo seguivano da prima che andasse in Spagna. S'è creata l'occasione. Vasilis Charalampopoulos è un'ala con fisico diverso da Michele e da ciò che avevamo, ha talento, è stato Mvp di un Europeo Under 18. Un ingaggio di prospettiva visti i 24 anni, ma già pronto. In ala grande è arrivato un altro che volevamo da anni: Jeff Brooks, per il suo modo di giocare è fondamentale nel nostro sistema. Il centro Martynas Echodas ci aveva colpiti da avversari in Europa. Ha 24 anni, prima esperienza fuori dalla Lituania, ma le mani sono da lituano, appunto, con fisico, doti atletiche, tempismo a rimbalzo. Problemi poi non abbiamo avuto. Daye ha capito e si è adattato alle necessità. Di Tonut abbiamo compreso le aspirazioni, ma deciso di rispettare il contratto in essere almeno per quest'anno. Stefano è progredito in modo esponenziale in anni di lavoro qui, e noi siamo ambiziosi. Bramos è in recupero. E Stone ha accettato un ruolo diverso, restando e dando sempre la sua leadership.

LBA. Dobbiamo fare più squadra, essere uniti per avere maggiore visibilità. Ora con la Fip c'è un ottimo rapporto, bisogna crescere. E l'arrivo in questi 2 anni di grandi giocatori aiuta. Sui contratti è difficile nel professionismo, ma vedo unità di intenti in LBA

.