Lega A: Dopo un overtime Brindisi piega la Virtus Roma

19.01.2020 23:01 di  Dario Recchia   vedi letture
Lega A: Dopo un overtime Brindisi piega la Virtus Roma

 Nella serata del ritorno di coach Piero Bucchi a Brindisi come avversario (salutato con un lunghissimo applauso), l’Happy Casa Brindisi si porta a casa una vittoria importante contro la Virtus Roma al termine di un match combattuto e conclusosi solo dopo un tempo supplementare con il punteggio di 88-81. Tra i capitolini, oltre a Piero Bucchi vi erano gli ex Daniele Michelutti e Jerome Dyson che proprio da Brindisi venne consacrato alla cronaca del basket nazionale vincendo poi un clamoroso triplete con la Dinamo Sassari. L’Happy Casa Brindisi ha un inizio di gara migliore grazie a tre triple consecutive del play Thompson chiamato a fare gli straordinari per l’assenza del suo vice Zanelli. La Virtus, sin dall’inizio, prova ad appoggiare il suo gioco interno affidandosi al pivot Jefferson (per lui 21 punti e 13 rimbalzi conquistati) mentre in difesa Bucchi affida a Kyzlink la marcatura su Banks. La partita non è bella ma la New Basket Brindisi riesce a chiudere avanti nel punteggio dopo 10 minuti con uno scarto di 5 lunghezze (20-15). Nel secondo periodo il piano partita non cambia; Banks viene spesso ignorato dai suoi compagni e l’assenza di Sutton si fa sentire sotto le plance. Roma, con un canestro di James White da sotto passa per la prima volta in vantaggio (26-28) con un parziale di 0-10 che costringe Vituci ad un repentino minuto di sospensione. Negli ultimi minuti prima dell’intervallo arrivano i primi punti di Banks dalla lunetta ma la partita sembra ormai incanalata su un perdurante equilibrio. Nel secondo tempo la musica non cambia, Vitucci cerca risorse dalla panchina con l’ingresso di Gaspardo e Ikangi mentre i due frombolieri Dyson e Banks provano a prendere la partita in mano. La partita diventa emozionante ma nessuna delle due squadre riesce a prendere in mano il match. Il risultato rimane in bilico e, nel finale, dei tempi regolamentari, dopo 2 liberi di John Brown a segno (73-69) Jefferson ma soprattutto Dyson regalano un possesso pieno di vantaggio a meno di un minuto dalla fine (73-76). Banks, sbaglia la tripla del pareggio ma neppure Roma fa meglio. Sull’ultimo possesso a 7 secondi dalla fine Martin prende palla e si invola in attacco fermandosi sulla linea dei tre punti. Bucchi chiama insistentemente i suoi uomini a fare fallo ma Martin è più lesto e scaglia una preghiera dai 6.75 metri che viene accolta dagli dei del basket. E’ OVERTIME sul 76 pari!

Nel supplementare la stanchezza e la mancanza di energia è evidente ma nessuno ci tiene a perdere. Thompson prova un mini allungo ma Kyzlink replica. Stone dalla lunetta ne segna 3 su 4 tentativi con il tabellone che segna 84-81 a 30 secondi dalla fine. Sul possesso successivo Dyson sbaglia la tripla del pareggio mentre Banks prima e Stone poi rubano palla e siglano i punti della vittoria. Termina la partita sul punteggio di 88-81 tra il rammarico dei viaggianti ma la grande gioia dei padroni che, nonostante una palese stanchezza fisica e l’assenza di due pedine importanti come Zanelli e Sutton colgono un successo che vale oro colato.

Una vittoria che, con la contemporanea sconfitta di Milano sul campo di Brescia, regala a Brindisi un quarto posto di grande prestigio.

E nemmeno il tempo di festeggiare che è già tempo di Champions League; martedì l’Happy Casa Brindisi scenderà sul pino del Palapentassuglia per affrontare i greci del Paok Salonicco prima dell’insidiosa trasferta di domenica prossima di Brescia contro la Germani di coach Esposito.

Happy Casa Brindisi – Virtus Roma 88-81 (20-15, 12-20, 23-23, 21-18, 12-5)

Brindisi: Brown 14, Banks 22, Martin 8, Sutton n.e., Zanelli n.e., Epifania n.e., Gaspardo 6, Campogrande 0, Thompson 18, Cattapan n.e., Stone 18, Ikangi 2. All. Vitucci

Roma: Cusenza n.e., Alibegovic 2, Rullo 0, Dyson 23, Baldasso 7, White 6, Pini 2, Farley n.e., Spinosa n.e., Jefferson 21, Buford 11, Kyzlink 9. All. Bucchi

Arbitri: Sahin, Perciavalle, Dori

Foto Studio Tasco

Dario Recchia