La Virtus Bologna cambia la prospettiva sulle Coppe europee

08.05.2019 08:26 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
La Virtus Bologna cambia la prospettiva sulle Coppe europee

La Virtus Bologna ha preso una decisione che potrebbe cambiare le attuali considerazioni sulle coppe europee preferendo nella prossima stagione difendere il titolo continentale appena conquistato piuttosto che passare nella scuderia ECA. Perché la Champions League viene considerata dagli addetti ai lavori la terza in ordine per importanza, dietro EuroLeague e EuroCup, ma gli elementi per cambiare a favore della prima manifestazione FIBA non mancano.

1) Organizzazione. Non ci sono state lamentele né evidenti carenze organizzative, e siamo già arrivati alla terza edizione di BCL.

2) Notorietà. E' indubbio che il numero di paesi coinvolti sia eccezionalmente superiore a quello di EuroLeague ed Eurocup. Con la prima che spesso sembra una competizione privata tra spagnoli e turchi con il CSKA eccezione che conferma la regola. Per non parlare dei social media, dove i numeri sono impressionanti: su Facebook 1.905.000 like per la BCL, 708.000 per EL.

3) Premialità. BCL pagherà per la vittoria alla Virtus Bologna 1 milione di euro.

4) Visibilità. La Segafredo Bologna parteciperà alla prossima Coppa Intercontinentale che vedrà la partecipazione - per la seconda volta - anche della vincitrice della G-League statunitense. E queste sono occasioni ghiotte per gli sponsor.

Esserci e provare a vincere nelle manifestazioni FIBA piuttosto che fare lo sgabello nell'EuroCup che è davvero una serie B della pallacanestro europea. Mediaticamente possiamo dire che l'interesse sulla seconda coppa ECA, uscite le italiane, è crollato a zero nell'interesse dei lettori di pianetabasket.com. Tanti segnali che ci dicono come certe gerarchie possano essere sovvertite con poco e come l'evidenziarsi delle differenze di status - e forse di trattamento - tra le undici intoccabili dell'EuroLeague rispetto alle altre cinque, che stanno per diventare sette, possano incrinare il fronte di una manifestazione che per qualità e spettacolarità di basket giocato rimane comunque la numero due al mondo, dietro solo alla NBA.