NBA - Quando Kareem è riuscito a farsi fare un autografo da Bill Russell

NBA - Quando Kareem è riuscito a farsi fare un autografo da Bill Russell

Una delle conquiste più difficili nella vita di Kareem Abdul Jabbar forse non è stato quel record di punti segnati nella NBA (senza il tiro da tre) che probabilmente LeBron James riuscirà a superare, quanto avere l'autografo di Bill Russell, che aveva conosciuto all'età di 14 anni.

Così Kareem nel suo Substack: "Avevo 67 anni quando finalmente ho avuto il coraggio di chiedere a Bill qualcosa che desideravo da quando l'ho incontrato 53 anni fa. Il suo autografo. Bill, Magic Johnson, Larry Bird e io stavamo girando uno spot pubblicitario per AT&T. Ci siamo divertiti così tanto quel giorno a scherzare insieme che ho pensato che fosse il momento perfetto per entrare in azione.

Ci stavamo prendendo una pausa tra le riprese. L'ho visto seduto comodamente su una sedia, a sorseggiare un caffè. L'ho perseguitato nel modo in cui mi aveva insegnato a perseguitare i giocatori subito prima di saltare per bloccare il loro tiro. Mi sono avvicinato con un grande sorriso disarmante stampato sul viso. Alza lo sguardo, ignaro.

«Ehi, Bill» dissi. "Chissà se mi faresti un favore."

Mi ha appena guardato. "Hmmm."

Ho tirato fuori la maglia da dietro la schiena. La sua maglia di casa dei Celtics. Numero 6. Ho alzato un pennarello nero. "Ti dispiace autografarlo per me?"

Mi ha dato una lunga occhiata, ha preso la maglia e Sharpie, l'ha autografata, l'ha restituita.

"Grazie", ho detto.

"Certo, ragazzo", ha risposto. Aveva continuato a chiamarmi così dal nostro primo incontro quando avevo quattordici anni. Penso che fosse il suo modo bonario di ricordarmi che lui era lì per primo e che avrei sempre seguito i suoi passi da gigante.

E per me è sempre andata bene così.

L'ultima volta che ho visto Bill è stata l'estate scorsa a un barbecue di famiglia al quartier generale dei Lakers. Mi ha visto camminare verso di lui, mi ha sorriso e risposto come sempre: "Ciao, ragazzo".

Gli ho ricambiato il sorriso e ho cercato di pensare a come l'avrei fatto ridere."