FIP - La stampa, nazionale, che attacca il Presidente Petrucci...

Non sono solamente i siti internet che criticano la gestione della Fip del Presidente ma anche certi giornali di peso. E poi si parla di programmazione...
23.09.2020 20:20 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
FIP - La stampa, nazionale, che attacca il Presidente Petrucci...

Il presidente della FIP Gianni Petrucci ha più volte dichiarato di non leggere i siti online specializzati nella pallacanestro perché sarebbero frequentati da persone con risentimento nei suoi confronti. Noi onestamente non ne nutriamo, ma rispettiamo l'opinione della guida del basket tricolore e il suo ostracismo. Tuttavia la presa di posizione si scontra con quanto scrive proprio la carta stampata. Nella fattispecie la Repubblica e Il Fatto Quotidiano sono entrati con una certa forza sulla lunghissima gestione petrucciana con considerazioni per nulla elogiative. Anzi.

Ventuno agosto 2020, Il Venerdì di Repubblica. Da pagina 72 a pagina 74 Angelo Carotenuto ha pubblicato un articolo dal titolo “Ecco chi ha messo ko il basket italiano”. Il 22 settembre, dello stesso anno giusto per essere chiari, Lorenzo Vendemiale su il Fatto Quotidiano ha scritto un pezzo dal titolo “Petrucci, professione eterno presidente (e pazienza se il basket se la passa male)”. Nel mese intercorso tra la pubblicazione dei due articoli il cui contenuto è più o meno lo stesso cioè “la casta” (come scrive Vendemiale) sono accadute alcune cose.

E’ iniziata e terminata la Supercoppa, fatta in fretta e furia come se non ci fosse un domani – anche col rischio che qualche atleta si facesse male visto il poco tempo per gli allenamenti di squadra non quelli individuali – la Virtus Roma è in travaglio perché non sa ancora se e quando avrà un nuovo proprietario ed i soldi per gestire la stagione, la Lavoropiù Fortitudo Bologna e la Carpegna Prosciutto Pesaro (per tacere di altri che hanno fatto la campagna acquisti senza pensare al Covid-19) sulle quali potrebbe abbattersi la disfatta dei mancati guadagni dal botteghino visto che sull'apertura o meno dei palazzetti, il Governo non s'è ancora deciso.  

In un sistema che come sappiamo tutti e che come ribadisce Carotenuto nel pezzo sul Venerdì di Repubblica :” non si regge sui diritti tv ma sui biglietti al botteghino e gli interventi degli sponsor, due voci azzerate da un campionato (quello scorso,ndr) reso fantasma per volontà della Federazione, della Lega e del Coni. Il valore televisivo del prodotto è ulteriormente crollato (120 mila persone hanno guardato la finale di Supercoppa domenica 20 settembre sul Nove,ndr). L’ad della Virtus Bologna – scriveva Carotenuto il 21 agosto – Luca Baraldi si è spinto con una provocazione a proporlo in regalo alla Rai:”Così ci fanno promozione”…

E’ successo anche, nel frattempo, che Gianni Petrucci si è candidato alla quinta presidenza della Federazione Italiana Pallacanestro. Scrive Vendemiale su Il Fatto Quotidiano:” Campione non di sport ma di equilibrismi politici, Petrucci resta saldamento al comando nonostante il basket italiano non se la passi benissimo. Il campionato, dopo i fasti Anni 90, ha imboccato una crisi forse irreversibile. La nazionale pure: la miglior generazione di sempre, quella di Belinelli &C., nel 2016 ha fallito pure la qualificazione olimpica, nonostante i milioni pubblici spesi per giocare in casa (a Torino) lo spareggio decisivo. Le partite le perdono i giocatori, al massimo gli allenatori. Ma il presidente ne risponde: Tavecchio per una cosa del genere si è dimesso. Petrucci è sempre lì. Nelle scorse settimane sembrava che stavolta potesse avere almeno uno sfidante: sarebbe stato un fastidio, perché la legge per l'ennesima riconferma prevede la soglia del 55% dei voti. Non andrà così: l'ex consigliere federale Crotti ha preferito non correre, dopo che praticamente tutti i capibastone regionali avevano manifestato. Il sistema non permette cambiamenti, e non solo nel basket, la situazione è simile a quella di tante Federazioni, su cui nemmeno Spadafora è riuscito a intervenire: il ministro voleva mandare a casa i vecchi presidenti, ponendo un limite retroattivo ai mandati (massimo tre). Loro sono stati più furbi e si son fatti rieleggere prima che la riforma entrasse in vigore”.

Altro da dire? Sì. Una sola. Nell'intervista che Pianetabasket ha qui riportato Gianni Petrucci, dopo aver ricordato che è stato il buon Dio a suggerirgli di candidarsi, ha anche parlato di programmazione. Lui. E dov'è la programmazione di un movimento che ha deciso di ripartire vele al vento senza avere una rotta? Possibile che nessuno tra lui, Gandini ed altri dirigenti della Federazione e della Lega abbia pensato per un attimo che alle promesse dei politici non si può credere? E d'altronde quando mai la politica ha promesso che entro il 27 settembre i palazzetti sarebbero stati aperti – sia pure con un numero contingentato  - al pubblico? E su un argomento così importante, anzi decisivo come abbiamo visto, nessuno ha pensato ad un piano B? Magari aspettiamo, iniziamo il campionato a novembre (toh! la A2 inizia il 14 di quel mese, in Germania più o meno in quei giorni), cerchiamo di avere una risposta concreta e poi decidiamo. Negazionisti a parte, la pandemia è tutt'altro che risolta a leggere i dati (a Roma per esempio proprio il 22 settembre si sono registrati 141 casi: è il dato più alto da inizio pandemia). Ed oggi ci troviamo a pochi giorni dall'inizio del campionato che dovrebbe ricordare i 100 anni dalla nascita della Fip, con qualcuno che dalle sedi delle società di serie A, chiede lo slittamento del via, in attesa di un provvedimento del Governo sull’apertura dei palazzetti in tutta Italia.

Questa non è programmazione. Si chiama improvvisazione.