Cantù: in Coppa Italia solo una serata storta o una spia che si è accesa?

13.03.2023 18:32 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
Cantù: in Coppa Italia solo una serata storta o una spia che si è accesa?
© foto di Francesco Iasenza

A corto di energie e con ancora meno applicazione difensiva (del resto la prima condizione è strettamente correlata alla seconda), in Coppa Italia Cantù è rimasta vittima del beffardo scherzo di Carnevale di Cento, con tanto di maglia a promuovere l’evento che caratterizza la cittadina del ferrarese e che può anche vantare il record di essere stato il primo al mondo a gemellarsi con quello di Rio.

Tornando in quel di Busto Arsizio, il più burlone di tutti si è rivelato essere Tomassini, bravo a farsi beffe tanto dell’anagrafe (32’ sul parquet nella semifinale a dispetto dei 35 anni il prossimo maggio) quanto dei tentativi di fermarlo degli esterni canturini (28 punti, con 8/14 da oltre l’arco), continuando a muovere la retina anche quando coach Sacchetti ha finalmente mandato sulle sue piste lo “stopper” Bucarelli. E con Mussini e Marks a colpire a loro volta dalla lunga (17 punti a testa, rispettivamente con 4/6 e 3/6 nelle triple), la partita quasi perfetta dal perimetro di Cento ha visto anche una supremazia a rimbalzo (38 a 32 per gli emiliani) che ha ulteriormente condannato una Cantù sconfitta in ogni metro quadro del parquet.

Ma come considerare l’inattesa sconfitta dell’Acqua San Bernardo in Coppa Italia? Solo la conseguenza di una serata storta o l’accensione di una spia che segnala la necessità di dare una controllatina agli ingranaggi? Perché, senza fare drammi (esercizio sempre dannoso, oltre che inutile), l’impressione è per esempio quella che Rogic non stia più guidando la squadra come avvenuto nella prima parte di stagione: le statistiche rimangono positive (8 punti, ben 10 assist e persino 9 rimbalzi contro Cento), ma l’impatto sul gioco sviluppato da Cantù non è lo stesso dei momenti migliori. Trattandosi del play, il rapporto di causa-effetto è da considerare soprattutto in una direzione (meno regia, meno gioco di tutti) e poiché non ci sono dubbi sulle qualità del giocatore, quella registrata in febbraio è certamente una flessione dovuta a un temporaneo appannamento psicofisico che ha avuto il suo apice nella semifinale di Coppa Italia, ma che era già balenato in diverse delle ultime uscite in Campionato: 4 punti e 4 assist nel successo contro Monferrato, 13 punti ma appena 3 assist in quello su Latina, 8 punti e 6 assist nell’ultima vittoria sulla Stella Azzurra. In attesa del rientro dell’infortunato Berdini, sarà allora determinante il contributo di Bucarelli per tamponare la situazione in regia in attesa che il motorino del play croato torni a girare a mille e far girare la squadra, ma tutti dovranno dare qualcosa di più sul perimetro per favorire la costruzione del gioco offensivo.

Manco a dirlo, la peggiore serata di stagione di Rogic è poi coincisa con quella di Hunt (6 punti, 3 rimbalzi contro Cento) e per di più in una partita che vedeva Nikolic e Da Ros non al 100% della forma: non è un alibi per la sconfitta, ma un’altra spia che si accende per segnalare che sotto le plance non si può dipendere esclusivamente dalle perfomances (leggi ripetute doppie doppie) del centro americano, come peraltro avvenuto in alcuni successi in passato. E in certe serate anche Baldi Rossi (sicuramente il migliore in Coppa Italia con 21 punti, frutto soprattutto di un 5/9 da tre) è chiamato a uscire dalla dimensione perimetrale che lo caratterizza da sempre per fare un po’ più la differenza anche sotto canestro (3 i rimbalzi con Cento, 6 di media in Campionato), perché il suo fisico e la sua esperienza lo permettono e quasi richiedono in questa A2.

Con il tifo incondizionato dei suoi tifosi (a partire dagli Eagles), l’Acqua San Bernardo ha comunque tutto per metabolizzare velocemente la delusione e riprendere il cammino verso il dichiarato obiettivo di stagione. Giustamente fedele alla sua filosofia, coach Sacchetti ha già dichiarato che l’unico modo per uscirne subito è… rimettersi a giocare. Tanto più che domenica arriva al PalaDesio la quotata e altrettanto ambiziosa Torino: l’avversaria perfetta per ritrovarsi come squadra… e magari anche per ritrovare qualche individualità. (Paolo Corio)