Serie A2 - Steven Davis, la punta di diamante realizzativa di Biella

L'Edilnol ha trovato in lui una miniera d'oro, otto volte top scorer dei suoi finora di cui ben sette consecutive da cui è reduce. E i lanieri sognano di risalire la china grazie ai suoi canestri.
10.02.2022 13:21 di  Cristiano Comelli   vedi letture
Serie A2 - Steven Davis, la punta di diamante realizzativa di Biella
© foto di Carmen Spina via Biella

BIELLA – Quando  la mattina si sveglia, probabilmente,  ha tre pensieri:  fare colazione,  salutare i familiari e pensare a come fare punti quando ridiscenderà sul pitturato. Steven Davis è diventato la miniera d’oro di Biella e da sette turni sette ne è il top scorer. Il ragazzo ha visto la luce il 12 settembre 1993 a Indianapolis, terra della celeberrima cinquecento miglia che si disputa sull’altrettanto noto ovale. Terra dove la vita si concepisce, per forza di cose, una corsa. Ecco, lui non lo fa sull’autodromo ma sul parquet di un campo da basket. Ma il concetto non cambia. S’accomodino le cifre. Negli ultimi sette incontri in cui ha messo il suo nome in cima a quelli del resto della squadra sul piano delle marcature, Davis ha messo insieme 173 punti, una media di quasi 25 a gara. E si scusi se è poco. Roba che, se solo quattro cestisti del quintetto avessero la stessa, infaticabile propensione al cecchinaggio, ogni partita finirebbe a quota cento o sopra. A lui viene naturale, e non da oggi. La soluzione meravigliosa in testa ovvero vado, colpisco e faccio salire lo score la possiede da quando mosse i primi passi nel Wright State Raiders. Qualcuno se ne accorse anche in Europa e così Steven prese la valigia e raggiunse l’Ungheria per indossare la casacca del Kormend dove avrebbe lasciato il segno con 31 presenze e 281 punti. Poi si spostò qualche chilometro più in là e sbarcò in  Slovacchia  dove lasciò giusto per ricordo 31 presenze e 400 punti e si mise nel palmares la conquista di una Coppa di Slovacchia.  Poi un ulteriore spostamento più a nord, destinazione Svezia, la squadra si chiamava Lulea e a essa ha fatto dono di 32 presenze e 421 punti. Insomma, il ragazzo con la palla a spicchi ci va a nozze, l’Edilnol Biella è raggiante, il pubblico si spella le mani, la classifica migliora, il coach Andrea Zanchi se ne bea.  Se proprio si volesse dare a Cesare quanto è di Cesare in modo completo, oltre alle sette partite di fila da top scorer ne figura un’altra che fa salire il computo a otto. L’investimento fatto su di lui dai lanieri si è quindi rivelato pienamente azzeccato. Scelta affettiva, la sua, oltrechè di vita, sbarcare in Piemonte. E fu proprio Zanchi a evidenziarlo quando, appena Davis arrivò in casacca laniera, disse: “il fatto che ci avesse aspettato nonostante avesse diverse offerte da tutt’Europa  denota la sua grande voglia e determinazione  nel venire a Biella,  ho parlato con il suo allenatore in Svezia e le referenze sono ottime”. Ma a Davis, più che le altrui referenze a parole che comunque gradirà, importa lasciarne di proprie sul campo da basket. Escludendo che a convincerlo a venire a Biella sia stato il dolce dell’arsumà o la polenta concia, due delle prelibatezze offerte dal territorio,  Davis ci è arrivato sedotto dall’ambiente.  E con l’intenzione di sedurlo a colpi di canestri.