Sandro Gamba e l'Olimpia: "Rotazioni ed esperienza le armi in più"

Sandro Gamba e l'Olimpia: "Rotazioni ed esperienza le armi in più"

L'Olimpia Milano va a Monaco di Baviera per gara 3 del playoff contro la formazione di Andrea Trinchieri portandosi la dote di un 2-0 sofferto e meritato per cercare il punto decisivo che vale le Final Four di EuroLeague. Ecco, come ogni martedì, le parole di Sandro Gamba sull'edizione milanese de La Repubblica.

C'è una bella passeggiata camminabile davanti ai piedi dell'Olimpia, una strada segnata che porta al più importante obiettivo di stagione, il ritorno in semifinale di Eurolega. Non una strada semplice, perché quando ti avvicini al traguardo giochi sempre con una tensione supplementare addosso, il "voler vincere" si trasforma spesso in "dover vincere" e gioca l'effetto contrario.

Ma questa Armani ha dato sostanziose garanzie di fiducia e affidabilità durante il suo cammino, guadagnate con quello che ha saputo dimostrare finora in trasferta. Un po' perché una squadra costruita intorno ad atleti di esperienza ai massimi livelli ti dà quel pizzico in più per gestire situazioni come queste.

E un po' ­le prime due partite contro il Bayern Monaco hanno dimostrato anche questo ­ perché la profondità della panchina milanese, la qualità diffusa tra i dodici che porta sul parquet e in panchina (e aggiungiamo pure quella di chi rimane fuori a rotazione), mi sembra superiore a quella dei tedeschi.

Che hanno sicuramente sette o otto giocatori di buonissimo livello, sono tosti e ben organizzati. Ma in fondo alla panchina hanno meno risorse. È un vantaggio prezioso che conosco da quando allenavo la Nazionale, e sapevo che anche l'undicesimo e il dodicesimo potevano dare un contributo prezioso.

Aggiungiamoci il fatto che Ettore Messina ha affinato le rotazioni, la conoscenza e il dosaggio dei suoi uomini al momento giusto della partita, capacità che non è da tutti. Il compito dell'Armani non sarà certo agevole, insomma, e come tutti guarderò la partita con ansia.

Ma possiamo dire da adesso che il traguardo delle Final Four sarebbe meritatissimo, che la squadra ha imparato a gestire i pochi saliscendi di rendimento della stagione e ha mantenuto sempre la sua identità, la sua mentalità, la sua organizzazione soprattutto difensiva.

Ho visto anche segnali di crescita in qualche giocatore ultimamente utilizzato poco ­ mi riferisco soprattutto al campionato ­ in una vittoria non banale, quella di Pesaro. Segno di lavoro mirato e ben dosato in palestra.

La classifica, è vero, è condizionata dal focolaio di Covid che ha colpito l'ex capolista Brindisi, ferma e in condizioni precarie. Ma se il 10 maggio, data dell'ultima di campionato, Milano dovesse trovarsi nelle condizioni di sigillare il suo primo posto, sarebbe un ennesimo ottimo segnale per i playoff scudetto. Primo e secondo posto non sono la stessa cosa: cambia il messaggio che lanci alle tue dirette rivali.