Le pagelle "My Way" sulla pallacanestro italiana di Carlo Fabbricatore

Le pagelle "My Way" sulla pallacanestro italiana di Carlo Fabbricatore

(di Carlo Fabbricatore).E’ finita la stagione 2022/23 con la vittoria dell’Olimpia sulla Virtus in una serie finita alla settima partita. La serie è stata avvincente ma tecnicamente modesta e ha dimostrato che la qualità del nostro campionato è inferiore a tanti altri tornei nazionali.

A livello di Euroleague entrambe hanno avuto risultati al di sotto delle aspettative e non venitemi a parlare di infortuni con roster di 17/18 giocatori: le squadre erano poco equilibrate nei ruoli. Sette partite sono troppe, del resto se tutti gli altri ne giocano 5 un motivo ci sarà.

Gli italiani poco usati tranne Melli, Belinelli, Hackett, Datome e in parte Pajola, Ricci e Abass. Biligha ha dato una mano e Baldasso non si è visto. Melli è stato costante nel suo rendimento, Belinelli ha sbagliato completamente l’ultima partita, Hackett ha evidenziato i limiti fisici difensivi di Napier, Datome è stato chirurgico nei momenti decisivi, Pajola involuto, Ricci ha fatto il suo. Tonut e Mannion relegati a ruoli meno che marginali. Il sistema italiano fa acqua da tutte le parti.

Il fattore campo è stato determinante per sancire la vittoria. Gli arbitri sono stati mediamente scarsi: non hanno mai dato l’impressione di essere sicuri nelle chiamate. Il metro arbitrale mai coerente.

Per vincere l’Euroleague o almeno giocartela devi assolutamente avere un centro importante per fisicità e un playmaker fisico capace di fare giocare la squadra nei momenti di difficoltà. Centri moderni, non quelli degli anni ’50 incapaci di muoversi sul perimetro. Nessuna delle due squadre aveva un giocatore capace di giocare in post basso spalle a canestro.

Olimpia: Baron capace di fare la cosa giusta al momento giusto, Hall sotto le aspettative ma spesso ha giocato fuori ruolo, Shields decisivo, Voigtmann senza infamia e senza lode.

Virtus: Jaiteh inconsistente, Shengelia confusionario, ha sbagliato alcuni appoggi decisivi, Mickey il suo l’ha fatto, su Ojeleye avevo aspettative più alte, Cordinier buono in difesa ma in attacco è stato battezzato in gara sette dove ha sbagliato dei tiri completamente aperti.

I grandi vecchi: Teodosic a tratti un ex giocatore e considerandolo uno dei migliori talenti europei mi intristisce vederlo in campo con la faccia smarrita, Hines non ha più la capacità di essere il primo sulla palla a rimbalzo e dopo una carriera costellata di successi sia di club che personali ... sarebbe opportuno riflettere sul da farsi.

Vedere tutti quei giocatori dagli ingaggi molto alti in tribuna mi ha creato disagio: gli esclusi dell’Olimpia e della Virtus avrebbero potuto giocarsi comodamente una semifinale di Playoff. Non sopporto lo spreco di denaro.

Tra il serio e il faceto: la pallacanestro italiana è in salute. La Nazionale femminile ha fallito agli Europei. Per non farci mancare nulla abbiamo lo scandalo dell’allenatore condannato in via definitiva per molestie su minori. Sembra che nessuno ne fosse a conoscenza.

Banchero? La metto in ridere: chi mangerà tutti gli hamburger di Wagyu che erano stati ordinati? Ma Petrucci e Pozzecco hanno incontrato Banchero quando era in Italia? Non hanno nulla da riferire?

Forse era meglio investire sui settori giovanili italiani che rincorrere chimere esotiche. Se continuiamo su questa strada senza alcuna visione complessiva e senza idee la pallacanestro imploderà su se stessa.

Il club Veci brontoloni del basketball non fa sconti a nessuno.

Carletto Fabbricatore