Giorgio Buzzavo gigante-commendatore

05.06.2011 11:15 di  Enrico Campana   vedi letture
Giorgio Buzzavo gigante-commendatore

(Enrico Campana) Adesso non sarà più il “grande dimenticato”, e potrà consolarsi - anche se in verità, tanto schivo ai premi non si è mai lamentato del cono d’ombra - con l’ingresso ufficiale, il 2 giugno, nel club degli italiani illustri. E potrà dire di essere a tutti gli effetti un “grande italiano”, e forse degno di entrare nel Guinness come il più alto di tutti di questi benemeriti della Repubblica con i suoi 2 metri e 4 centimetri.
Doppia soddisfazione infatti per Giorgio Buzzavo essere insignito del titolo di commendatore nel 150° anniversario della Repubblica, a coronamento di una storia di self made man venuto dallo sport. Il personaggio emblematico che ha cercato sempre di stare in secondo piano, pratico, ricco di intuiti innovativi, voglia di lavorare, passione, predisposizione all’organizzazione e ai rapporti, da quelli istituzionali e quelli d’amicizia.
Ben 500 persone hanno assistito a Treviso, la capitale del nord-Est con i suoi imprenditori di successo, alla consegna dell’alta onorificenza sotto la quale mette personalmente la propria firma ogni anno il capo dello Stato. Due soli i premiati in questa occasione, e se il questore di Treviso è il primo, il secondo è Giorgio Buzzavo, amministratore di Verdesport.
Sorpresa quindi vedere sfilare un capitano d’industria dello sport da oltre 20 anni alla guida del grande progetto della Benetton che considerata esaurita la fase dei club professionistici al termine della prossima stagione, punterà con forza, andando in controtendenza nonostante sensori allarmati, dal malcontento alla crescita economica, su quello sociale con l’Operazione Parchi Giochi. Si tratta di una svolta storica nella politica della multinazionale che verrà illustrata per il lancio definitivo il 10 giugno nel Salone d’Onore del CONI da Gianni Petrucci e Gilberto Benetton ed esponenti del Governo.
Una svolta questa fortemente voluta da Giorgio Buzzavo per la nuova “rivoluzione verde” che riguarda non solo l’aspetto ludico ma anche il territorio, la famiglia, e anche della salute dei ragazzi da 0 a 6 anni attraverso un programma scientifico-alimentare.
“Non penso - questo il suo commento a coronamento di una sorta di nozze d’oro con lo sport- di aver fatto nulla d’eccezionale, vorrei dividere questo riconoscimento con tutti quelli che mi hanno consentito di raggiungerlo, la pubblicità non mi è mi interessata, ma lo ritengo un premio, l’unico fino ad ora, al mio lavoro”
Tanta strada ha fatto Buzzavo , nato il 5 agosto 1947 a Treviso, sposato con la bolognese Rossana Cappelletti e con due figli Andrea e Alberto, entrambi ex giocatori.
A cavallo degli anni Sessanta-Settanta Giorgione è stato la quinta colonna negli anni difficilissimi della Virtus, e rimane scritta nelle enciclopedie la sua prodigiosa metamorfosi da uomo tutto “ blocchi, rimbalzi e difesa” a sorprendente cecchino negli spareggi per la salvezza che poi fu il trampolino di lancio del luminoso futuro delle V nere di Porelli. Chiusa la carriera a Mestre, come tutor di un certo Renato Villalta, dopo diversi impieghi nel settore degli articoli sportivi come dirigente alla Lotto, alla Caber, alla Spalding, dagli anni Novanta è diventato presidente della Benettton Basket e della Sisley Volley ed amministratore delegato della Verde Sport S.p.A conquistando oltre 60 fra titoli e trofei nazionali e internazionali.
Da alcuni anni ha dato impulso alla “mission sociale” intrapresa da Verde Sport, che è anche un patrimonio di grandi impianti come il Golf di Asolo, e persegue in senso futuristico la promozione e diffusione presso i giovani dei valori positivi che la pratica sportiva racchiude e sviluppa. E dopo “Crescere Insieme nello Sport, “Join The Game”, la creazione dell’avveniristico Masters Strategie per il Business dello Sport, in collaborazione con l’Università di Ca Foscari, per i giovani laureati interessati a un ruolo di manager nello sport, ecco il grande passo finale, “Primo Sport 0-2-4-6”, un segnale forte indirizzato a tutto lo sport italiano attestatosi a su linee ambigue, fra il velleitario e il rinunciatario, e anche alla responsabilità sociale dell’impresa. E quindi alla sensibilizzazione dell’industria e dei grandi gruppi, col supporto del CONI e del Ministero del Welfare.
“Ho avuto la fortuna di leggere un saggio di Drucker, uno dei guru del settore – ha spiegato Giorgio Buzzavo questa sua conversione dal “professionismo problematico” al “sociale green” -e il lavoro di Verde Sport è ispirato proprio a questo concetto: lo sport è un veicolo dalla fortissima valenza sociale, e l’ ultima creatura che è anche la nuova sfida il parco giochi è dedicata allo sviluppo in senso motorio dei bambini da 0 a 6 anni, ovvero la fascia d’età che ancora Verde Sport non aveva toccato, modello che sta facendo parlare di sé in Italia e non solo”
A questo punto sono d’obbligo le felicitazioni di Pianetabasket.com e di tutto il mondo del basket e dello sport per questo riconoscimento. E’ la dimostrazione che il lavoro paga e che l’indifferenza (stolta) del proprio mondo per 20 lunghi anni è stata ampiamente ripagata dal Quirinale. Chiamiamo il Giorgione veneto del basket semplicemente un “commendatore grande”, senza mettere l’aggettivo con la G maiuscola prima dell’onorificenza. Questo avrebbe infatti il senso di una glorificazione per questa forte pianta “razza Piave” che tiene insieme un struttura privata onerosa, ha bisogno di notevoli finanziamenti, e davvero senza eguali in Italia e forse anche al mondo. Solo la Fiat tanti anni fa, ma con meno successo e perseveranza, aveva provato a realizzare una cosa tanto grandiosa, e successivamente anche l’Ignis Varese e più tardi in tono minore 20 anni fa Berlusconi con l’idea della polisportiva Mediolanum.

encampana@alice.it