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Banchi: «Dobbiamo esigere qualcosa di diverso da noi stessi»

di Alessandro Luigi Maggi

Luca Banchi analizza la seconda sconfitta in due gara della sua Olimpia Milano: «Ottimo approccio iniziale. Ci sono stati fatali quei sette otto minuti in cui il Barcellona è stato spietato nel creare una distanza difficilmente colmabile. Ottima intensità nel secondo tempo, in cui abbiamo dato la sensazione di poter competere nonostante la pessima serata al tiro». Decisivo un giocatore come Abrines, il protagonista che non ti aspetti: «Ha sfruttato al meglio l’assenza di Navarro, sono una squadra che ha grandi alternative». Una condanna per Milano? «Le statistiche finali suonano come una condanna per la nostra partita. Ma nonostante la loro fisicità abbiamo perso meno palloni, e siamo stati combattivi, come dimostrano i falli subiti e i rimbalzi conquistati». Dunque, bicchiere mezzo pieno: «Questa partita può essere un punto di partenza. Dobbiamo produrre una pallacanestro continua sui quaranta minuti: squadre come il Barcellona sono pronte a punirti quando non riesci a farlo». Questione anche di amalgama, i nuovi di Milano, Ragland e Brooks, sono passati senza lasciare traccia: «Loro hanno cambiato pochissimo, in più c’è Pleiss che un anno fa è stato tra i candidati al titolo di mvp dell’Eurolega. Ma visto che siamo qui, dobbiamo esigere qualcosa di diverso da noi stessi».


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