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EL - Virtus, Banchi: «Efes più brillante nel finale. Clyburn? Scelta tecnica»

di Iacopo De Santis

Dalla sala stampa della Unipol Arena le parole di coach Luca Banchi dopo la sconfitta per 67-76 della Virtus Bologna nel primo round di EuroLeague contro l'Anadolu Efes. "Una gara davvero intenso, congratulazioni all'Efes che è stato più continuo e nel finale più brillante. Nel trovare i canestri che hanno fatto la differenza. Da parte nostra è un duro inizio di questa EuroLeague contro una delle squadre probabilmente più forti di questa competizione. Hanno costruito uno dei migliori roster in termini di consistenza e profondità, lunghe rotazioni. Sono arrivati nell'ultimo quarto e hanno trovato Larkin capace di segnare i canestri decisivi. Inoltre noi abbiamo sofferto più che nel primo tempo ai rimbalzi e nelle palle perse, era la chiave per restare uniti alla partita". 

Banchi prosegue nell'analisi: "Io ho cercato di mettere in campo la squadra migliore possibile senza condizionamenti. Ovvio che c'è fisiologicamente una flessione, ci sono giocatori che chiedono espressamente di uscire dal campo, esausti. Per quello che è il livello di fisicità richiesto da partite di questo tipo. Siamo appena a inizio stagione, ma dobbiamo compensare gap fisici, atletici, muscolari, di chili, centimetri in ogni ruolo. Oggi loro sono partiti con Bryant da guardia, Thompson da play, Johnson da tre. Con due lunghi che ci danno chili, centimetri. In ogni ruolo pagavamo dazio. Il campo è estremamente compresso, ci sono pochi spazi per trovare quelle che sono le nostre geometrie abituali di gioco. E ogni duello, ogni possesso difensivo ti toglie energie. Io ho cercato di attingere da tutti. Abbiamo fatto, seppur Akele abbia giocato solo due possessi, una rotazione a 11 giocatori. 12 hanno toccato il campo, per cercare di tenere quanta più alta l'intensità di gioco. Non si può pensare di avere anche costante qualità sui 40'. A fare la differenza è stata un singolo, quello che ha fatto Larkin nell'ultimo quarto è qualcosa di straordinario che rientra nelle sue caratteristiche. A dispetto dell'attenzione che abbiamo messo nella sua marcatura, per lunghi tratti siamo riusciti a tenere testa a questi avversari pur in una serata modesta al tiro, che pure testimonia che l'energie che spendi ti tolgono in termini di lucidità. I tempi di esecuzione contro questi avversari si riducono drasticamente, se ritardi un solo attimo ti vengono addosso. Sono corpi ingombranti, sono stati tollerati contatti e anche una presenza costante sono canestro in entrambe le metà campo. Era un parcheggio costante quello di Oturu e Poirier dentro l'area. Hai bisogno di trovare geometrie che ti permettano di allargare il campo. Forse ci manca ancora qualità, condizione, però questa è una strada che dobbiamo cercare di percorrere per portarci al livello adeguato a un torneo che così duro probabilmente non è mai stato. Abbiamo finito concedendo troppi rimbalzi di attacco, troppe palle perse. Devi cercare di rasentare la perfezione: è bastato qualche momento di flessione, soprattutto quando Larkin ha fatto la differenza, e finisci per pagarlo. Ma sembriamo di avere ancora le energie mentali, fisiche, caratteriali per stare in scia agli avversari e recuperare una partita che sembrava già esserci sfuggita. La squadra ha carattere, ha dato fondo a tutte le energie. Ma nel finale sono stati più precisi".

La scelta di tenere fuori Clyburn nel finale
"Scelta tecnica nel finale. Ho cercato sempre e comunque di tenere in campo i quintetti che a mio giudizio fossero più efficaci, cercando anche di andare a tamponare qualche gap. Questa è una squadra che ti propone in ogni posizione giocatori sovradimensionati. Quando c'è in campo Larkin che sembra l'unico "normodotato", si parla sempre di un'eccellenza dal punto di vista tecnico e devi comunque spendere costantemente sempre il tuo miglior difensore".


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