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EuroLeague - Virtus Bologna, Baraldi "Peccato, ma se si libera un posto noi ci siamo"

di Redazione Pianetabasket.com

Stagione di EuroLeague ed Eurocup dichiarate ufficialmente concluse senza un vincitore ma soprattutto - per la Virtus Bologna che ne aveva fatto il principale obiettivo stagionale - senza le due promozioni e retrocessioni attese fra le due competizioni.

Luca Baraldi, amministratore delegato della società felsinea, alla penna di Walter Fuochi de La Repubblica, non è nemmeno sorpreso dell'esito finale, e anzi ha qualche freccia per pungere le decisioni affrettate di chiusura di FIP e LBA.

Eurotornei. Intanto, nessuna sorpresa. Lo dissi due mesi fa che finiva così e penso sia pure giusto e corretto.

In Europa non si poteva giocare, troppo diversi da paese a paese i livelli della pandemia. E' stato giusto aspettare, è stato giusto decidere così. Perfetta, l'Eurolega. Mica come in Italia...

FIP & LBA frettolosi. Fip e Lega, qui da noi, si fecero prendere da un'incomprensibile fretta. Avessimo aspettato il 16 maggio per decidere, come ci si era accordati, anziché buttar tutto per aria ai primi di aprile, oggi forse saremmo alla vigilia del ritorno in campo. Come la Germania o la Spagna.

Perché isolandosi in Sicilia o in Sardegna, con le formule adeguate, questo campionato si poteva finire. Peccato, alla Virtus lo ricorderemo come un anno maledetto.

Domanda di ammissione. L' istanza di partecipare all'Eurolega l'abbiamo inviata 10 giorni fa, nel caso qualcuna rinunciasse.

Strategie. Muteranno. Dallo stop meno introiti, meno investimenti, un budget rivisto. Il nucleo della squadra c'è, con l'Eurolega avremmo proceduto in un modo, così in un altro. Poi, a sentire certe cifre in giro, qualche giocatore non l'ha mica ancora capito che è cambiato il mondo.

Qualcuno dei suoi? No, anzi li devo ringraziare tutti per la sensibilità dimostrata, a partire da Teodosic, che è stato il primo a rinunciare a una parte di stipendio per questa stagione. Meno buon senso l'ho sentito fuori da qui. Ma siamo alle solite. Se c'è chi butta soldi regalando contratti, qui continuiamo a pensare che nello sport vinca chi ha i soldi, ma anche chi è bravo.


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