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Avellino scossa dall'indagine della finanza su Air e Scandone

di Umberto De Santis
Fonte: otto pagine

Dall'articolo di Ottopagine, che di seguito riportiamo, si evince un'altra storia di affari tra finanza e sport dai contorni e dai contenuti poco chiari, e che in questo caso tocca il mondo del basket.

"Il reato contestato è quello dell'illecito finanziamento: l'Air, cioè, avrebbe sponsorizzato la squadra di basket Scandone illecitamente, e in più avrebbe messo a disposizione dei giocatori un pullman per le trasferte senza farsi pagare. Soldi, milioni di euro, che secondo la guardia di finanza erano soldi pubblici, dei contribuenti, e quindi non potevano essere spesi
per una squadra di pallacanestro. In effetti l'Air è una società pubblica, partecipata al 100 per 100 dalla Regione Campania. Ma è lo stesso direttore generale dell'Air, Costantino Preziosi, a rispedire le accuse al mittente: «Hanno preso un abbaglio. E' stata la stessa Regione Campania ad autorizzare quella sponsorizzazione. E poi, dal 2012, quando è cambiata la normativa in merito, abbiamo smesso».

E quel pullman superaccessoriato  dato gratis per le trasferte? «Per quello abbiamo già fatto un decreto ingiuntivo. Innanzitutto non c'è nessun indagato». E quelle accuse di finanziamento illecito? «Una grossa svista, un abbaglio».

Il direttore generale dell'Air Costantino Preziosi replica a muso duro al pesante decreto di sequestro emesso ieri dalla Finanza, su mandato della procura regionale della Corte dei conti, per 2 milioni e 700mila euro. Un sequestro conservativo
che va a colpire cinque tra amministratori ed ex amministratori dell'Azienda trasporti irpini (e tra questi anche lo stesso Preziosi). Per la Finanza c'è qualcosa che non quadra nei bilanci dell'Air, in particolare nella parte che riguarda le sovvenzioni alla squadra di basket cittadina, la Scandone.L'accusa in sintesi: l'Air è una società pubblica, partecipata al
100 per cento dalla Regione Campania, e con i soldi che aveva a disposizione sponsorizzava la squadra di pallacanestro.
Il direttore Preziosi spiega il suo punto di vista: «Deve esserci stato un errore di valutazione. Fino al 2012 era consentito fare le sponsorizzazioni. Era lecito. Tanto che è stata proprio la Regione Campania, anno per anno, a darci  l'autorizzazione. Solo dopo la legge Nappi la Regione ha cancellato questa possibilità, e da quel momento in poi l'Air
non ha più sponsorizzato niente.Quindi se questa è l'accusa che ci muovono, hanno preso un abbaglio».

C'è anche quell'autobus super accessoriato che l'Air avrebbe messo a disposizione della squadra di basket per le trasferte... «Anche qui non ci sono trucchi: si tratta di un pullman che usavamo per diverse attività, e tra queste anche quella di trasporto della squadra, e per avere i soldi del noleggio abbiamo già presentato un decreto ingiuntivo. Più di questo non saprei cosa avremmo dovuto fare».

I cinque amministratori individuati dalla Finanza potranno già da oggi presentarsi spontaneamente alla Finanza per fornire
dei chiarimenti in merito alle presunte irregolarità contestate. A chiedere l'inchiesta sui bilanci dell'Air è stato il procuratore regionale della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Campania, Tommaso Cottone. Le indagini sono state  eseguite, a partire dai bilanci del 2009, dagli uomini del comando provinciale della finanza di Avellino. A loro il compito di eseguire le ispezioni contabili, e questo è stato il loro verdetto: «Abbiamo accertato - si legge nel verbale delle fiamme gialle - l'esistenza di un ingente danno, cagionato per dolo o colpa grave alla pubblica amministrazione». Da qui il provvedimento firmato dal vice procuratore della Corte dei Conti, Pierpaolo Grasso: "sequestro di beni e disponibilità finanziarie in pregiudizio dei responsabili, per oltre 2milioni e 700mila euro".

Sarebbe questo, secondo i finanzieri l'ammontare del danno arrecato alle casse dell'Air e della sua controllata Cti - Ati Spa
(compagnia trasporti irpini). Tra le carte sequestrate dalla Finanza ci sono i contratti di sponsorizzazione con la società sportiva Felice Scandone Spa, di cui la società Air Spa è stata sponsor fino alla stagione 2010/2011. Un particolare curioso: l'attività di sponsor viene descritta dagli investigatori come "macchina finanziatrice", e aggiungono che "gli importi previsti dai contratti di sponsorizzazione erano sistematicamente più bassi rispetto a quelli poi realmente erogati". Secondo i finanzieri si trattava di un "sistema che coinvolgeva nelle operazioni incriminate le altre società del gruppo, controllate in maniera totale dall'Air Spa".

"In un caso - si legge ancora nel verbale - gli accertamenti hanno consentito di rilevare un finanziamento contabilizzato con una fattura per adeguamento contratto dell'importo di 120mila euro, versato su un conto corrente acceso presso la Banca
della Campania in adesione al cosiddetto progetto Pro life Scandone, promosso dalla società sportiva di concerto con gli
enti locali avellinesi, a fronte delle grosse difficoltà economiche palesate dal management della società sul finire del 2010,
cui venne dato anche ampio risalto sulla stampa locale". Un ulteriore sistema di finanziamento illecito, emerso dalle indagini, è stato individuato "nel mettere a disposizione della società sportiva - a titolo gratuito - un autobus super accessoriato e relativi autisti, per tutti gli spostamenti degli atleti sull'intero territorio nazionale; la responsabilità degli amministratori, in questo caso, è ulteriormente aggravata dal fatto di non aver promosso azioni a recupero del credito, se non nel momento in cui era, ad essi nota l'inchiesta della Corte dei Conti". Il sequestro conservativo disposto dalla Finanza avrà validità "fino alla concorrenza del danno erariale. Gli stessi decreti sono stati notificati anche alla Regione Campania, agli enti pubblici interessati, agli istituti di credito, ove i responsabili intrattengono rapporti di natura bancaria, nonché, agli enti previdenziali ed assistenziali, per le incombenze di cautela sulle somme vantate a titolo di credito dagli stessi responsabili".


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