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LBA - Pesaro, non date del vecchietto a Carlos Delfino

di Redazione Pianetabasket.com

Carlos Delfino, soprannominato Cabeza, è parte integrante delle tre vittorie consecutive della Carpegna Prosciutto Pesaro e, dall'alto della sua esperienza, il braccio di Luca Banchi in capo. Le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

La svolta. Sì, il giorno dopo il crollo interno con Napoli ci siamo ritrovati in palestra senza fare riposo. Ci siamo messi a lavorare senza limiti di campo e di tempo, ogni palla era buona. Ogni allenamento è diventato una battaglia. Poi le vittorie ci hanno sbloccato. Adesso per noi è un altro mondo rispetto a un mese fa. 

Non un fan di Petrovic. Io sono stato subito critico sulla preparazione estiva, troppi viaggi e troppe amichevoli trascurando il lavoro atletico e quello in palestra. Così è nata la voce che guidavo la squadra contro l'allenatore. Balle. Da giocatore esperto era mio dovere sollevare il problema che infatti ci ha fortemente penalizzati all'inizio. Coach Banchi ha reimpostato completamente la preparazione per recuperare il tempo perduto. Gli ultimi risultati ne sono lo specchio.

C'è ancora tutto da fare. Siamo ancora nel tunnel perché abbiamo solo 2 punti in più dalle tre squadre ultime in classifica. Per noi l'obiettivo è concentrarci sempre sulla prossima partita. Solo tra 7/­8 giornate potremo fare un bilancio e una previsione. Mi piacerebbe continuare la striscia vincente per andare alle Final Eight di Coppa Italia. Se l'aritmetica ancora ce lo consente, proviamoci.

Generazione dorada longeva. Quando eravamo in Nazionale e vincevamo tutto, per passare il tempo in pullman facevamo tra noi sempre la solita domanda stupida: se vincessi milioni alla lotteria smetteresti di giocare? Tutti rispondevano no. E' la passione per il basket che ci spingeva e mi spinge ancora adesso. Io voglio andare in campo finché non mi peserà farlo e sarò utile alla squadra. Non mi vedo in panchina a fare il tifo. Non ho alternative: o gioco, o gioco.Vorrei arrivare a 45anni ma coach Zorzi, che mi chiama spesso, mi incoraggia ad arrivare a 49. Altri 10 anni, è dura ma chissà...


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