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Nazionale femminile, Lino Lardo: "Costruiamo una mentalità vincente"

di Eduardo Lubrano

Lino Lardo è un allenatore entusiasta del suo lavoro e questo entusiasmo lo trasmette quando parla della Nazionale italiana di pallacanestro femminile. Che giovedì 24 novembre e domenica 27 sempre a Napoli ed alle 19 affronta due partite di qualificazione ai prossimi Campionati Europei. Svizzera e Slovacchia le avversarie di turno di una squadra che vuole a tutti i costi far meglio dell’ultima uscita ad una rassegna continentale.

“In effetti la partita che ci manca in questi due anni – dice Lardo a Pianetabasket – è quella con la Svezia agli ultimi europei che ci ha tolto la possibilità di andare avanti. Dobbiamo e vogliamo far meglio, Ma per far farlo dobbiamo alzare l’asticella come ho detto alle ragazze in questi giorni. Il gruppo è super, c’è un bellissimo clima tra di loro e tra loro e lo staff, si vogliono bene tra di loro e sono pronte ad aiutarsi. Serve un passo in più e cioè la consapevolezza di poter competere con le migliori. Dunque uno scatto di testa, di mentalità. Guardarsi negli occhi e sapere che si può ottenere un risultato in più. Ed è quello su cui stiamo lavorando”.

In questo senso il fatto che quattro squadre facciano le Coppe europee per le nostre è importante?

“Direi proprio di sì. Primo perché confrontarsi con altre squadre è bello a prescindere. Poi perché l’esperienza internazionale che si acquisisce è fondamentale quando si gioca per la nazionale. E ci aiuta a proseguire il percorso che abbiamo inaugurato due anni fa: tranne quella partita con la Svezia, abbiamo ottenuto dei buoni risultati, fatto delle buone partite e molte giovani sono cresciute ed hanno fatto il loro esordio con la Nazionale. I raduni che abbiamo svolto sono sempre stati molto utili anche se io come tutti i Ct vorremmo sempre più tempo per le Nazionali, ma sappiamo benissimo come stanno le cose. Io sono ottimista per la crescita di questa squadra ma non stacco mai i piedi da terra”.

Questo gruppo quanto ha influenzato le sue idee di gioco?

“Oggi posso dire che abbiamo circa 30 giocatrici ne gruppo allargato che seguiamo per la Nazionale maggiore. Tutte, devo dire tutte, quando sono in Nazionale hanno sempre dato la massima disponibilità ad ascoltare, seguire, dialogare se serve. Quindi sono molto soddisfatto. A me piace una difesa di base che sia molto forte e nella quale ognuna senta l’orgoglio di non farsi battere per poi lavorare di squadra. In attacco le nostre tracce offensive sono molto chiare e definite ma vorrei sempre che ogni giocatrice sapesse leggere le situazioni all’interno della partita e dei momenti della stessa. Anche questo fa parte del discorso della mentalità e cioè la voglia di andare oltre i propri limiti”.

Saper leggere una partita o un momento è talento o si può imparare?

“Secondo me servono tre cose. Il talento naturale individuale. Il fatto di poter giocare con compagne/compagni di squadra che a loro volta possano aiutarti nella comprensione el gioco e elle situazioni. La disponibilità ad ascoltare. Ed imparare”.


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