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NBA - Anche gli arbitri nel ciclone: i casi Paul George e Kevin Durant

di Redazione Pianetabasket.com

Adam Silver non può dormire sonni tranquilli con certe polemiche che ronzano negli ambienti della NBA e riguardano l'operato degli arbitri. Anche se ha voluto fare trasparenza sui giudizi e sugli errori dei referees, il loro riconoscimento non basta più, specie se le Stars della Lega anche a rischio sanzione non fanno mancare le proprie lamentele. Due in particolare, dopo il DeMarcus Cousins espulso e riammeso per un paradenti sputato in terra, sono le situazioni ultime.

Paul George. Stanotte Indiana ha perso contro Chicago per 90-85, e le parole di Paul George a ESPN sono state chiarissime: “Veniamo trattati come i parenti poveri della NBA. Ho già criticato gli arbitri, sono stato multato e riceverò una nuova sanzione, ma qui si continua a sbagliare. Riceviamo le scuse, dalla Lega e dai fischietti in campo, ma si continua a sbagliare. Qui si va oltre il singolo errore”. In partita i Pacers hanno tirato 10 liberi; George ne ha avuto a disposizione solo 1 contro i 12 di Butler. Errore che diventa sistema, accusa pesante.

Jefferson vs Durant. In Cavaliers vs Warriors, sull’ultimo possesso, Durant è scivolato per uno sgambetto di Richard Jefferson: i tre arbitri hanno lasciato correre. “Sono caduto, ma certamente non da solo” aveva suggerito l’ala di Golden State in sala stampa. Il Last 2 Minutes Report, ovvero il rapporto sugli ultimi 2’ di ogni gara voluto dal commissioner Silver per illustrare le scelte giuste e sbagliate dei fischietti (qui), ha definito quell’azione come una “decisione errata”, perché Jefferson avrebbe “tolto irregolarmente a Durant rapidità, equilibrio e ritmo”. Due tiri liberi per Durant avrebbero potuto decidere un risultato opposto a quello maturato sulla sirena. Si dà atto che delle 12 decisioni prese dai direttori di gara negli ultimi due minuti, dieci sono state azzeccate, ma i due errori, di fronte ad un’audience planetaria sono stati decisivi. Il secondo? Prima dell’ultima azione, gli arbitri avevano sbagliato a non fischiare un fallo tecnico a LeBron James, appeso al ferro dopo la schiacciata a 1’43” dalla fine.


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