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Serie A - La pagella di fine anno a Cantù, voto e giudizio finale

di Alessandro Palermo

Non me ne vogliano gli amici canturini, ma potevamo dare a Cantù anche un voto più basso. Stagione orribile, punto. Non ci sono scuse, anzi forse le scuse dovrebbero riceverle tutti coloro che hanno affollato il Pianella ad ogni partita, non facendo mai mancare il loro costante e straordinario supporto. Lo splendido tifo biancoblù, tra le tifoserie più calde d'Italia, meritava ben altro. Se ti chiami Dimitrij Gerasimenko e hai il portafoglio standard di un multimilionario russo... e come tocchi piede in Italia dichiari più volte che metterai su una squadra da Scudetto, allora se poi non solo manchi i playoff, ma per di più rischi persino di retrocedere, fai soltanto una brutta figura. Detto questo, depongo l'ascia di guerra e scuso - soltanto in parte - Gerasimenko perchè creare uno squadrone con grandi nomi a stagione in corso, assemblando il tutto un po' alla rinfusa, non è di certo una cosa semplice. Ma poteva evitarlo. Una strategia del genere non porta al successo immediato. Anzi, il successo non è mai immediato. Per vincere ci vuole ambizione e l'imprenditore di origine ucraina è sicuramente l'uomo giusto, ma ci vuole soprattutto pazienza per vincere. Cantù quest'anno ha sbagliato tutto: dall'esonero di Corbani, alla conferma di Bazarevich, ai continui vai e vieni di giocatori che hanno portato solo confusione, non raggiungendo i playoff che - nonostante lo svantaggio da rimontare - dovevano essere azzannati e conquistati.

UNDICESIMA CLASSIFICATA, VOTO 4.


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