Assigeco-Proger: i commenti

11.11.2013 10:41 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Sant-Roos, ancora positivo
Sant-Roos, ancora positivo
© foto di Foto Luigi Tommasini

L’Assigeco è convincente nel raggiungere l’obiettivo. «Puntavamo sulla difesa, iniziando dall’ingresso di Bonessio in quintetto per la marcatura di Raschi: accoppiamento chiave nel copione. Bravo lui a calarsi nel ruolo, bravo Aronhalt a partire con efficacia dalla panchina - il sorriso di Michele Carrea, vice di Zanchi, accompagna la disamina della vittoria -. I ragazzi hanno svolto con efficacia il piano partita attaccando con precisione al tiro la zona avversaria, senza perdere ritmo e alternando le soluzioni dal perimetro con i passaggi sotto. La vittoria, con il contributo di tutti, rispecchia la filosofia con la quale è stata pensata e costruita la squadra».

Alberto Chiumenti ha tagliato a fette la zona all’ombra del canestro. «Abbiamo giocato bene una partita che non era semplice - commenta -. Chieti ha lottato fino in fondo, ma noi siamo stati solidi e decisi mettendo in campo il nostro basket».

Il viso di Nino Marzoli è rabbuiato a fine gara. «Concordo sul commento dei primi tre quarti giocati con energia - dice il coach della Proger -. Noto però che una squadra che aggrediva, l’Assigeco, aveva meno falli di chi, come noi, subiva. Il primo arbitro all’intervallo ha detto che il metro sarebbe stato più preciso nel prosieguo: hanno cominciato a fischiare quando i lodigiani erano sopra di 14. Della difesa fisica dell’Assigeco, a mio avviso, ne ha fatto le spese Shaw. Nell’ultimo quarto però abbiamo perso troppi palloni lasciando agli avversari il contropiede senza contrastarli».

Mattia Soloperto è stato l’ultimo ad arrendersi. Il calo di energia a cavallo della terza sirena può essere una conseguenza delle rotazioni limitate. «Avremmo dovuto giocare più dinamici ma ha pesato la stanchezza - spiega il lungo teatino -. I lodigiani l’hanno impostata bene giocando sui nostri schemi e trovando buoni tiri. Io? Nell’ultimo quarto sono stato coinvolto in modo diverso che solo spalle a canestro, come è anche nelle mie caratteristiche: purtroppo non è servito a molto».

Andrea Raschi ha indicato la strada nella prima parte di gara. «Non dimentichiamo che venivamo da tre gare giocate (in emergenza ndr) in una settimana – sottolinea l’esperta ala della Proger -. Abbiamo sofferto la fisicità degli avversari, complice anche un certo filo di stanchezza emersa nella parte conclusiva. Questo purtroppo è un effetto delle difficoltà che incontriamo negli allenamenti settimanali. Nel momento in cui avremmo dovuti compattarci ed essere più lucidi abbiamo seguito soluzioni più individuali. Questo stop nulla toglie al nostro buon inizio di stagione. Dobbiamo solo continuare ad impegnarci al massimo per continuare sulla stessa strada puntando nel frattempo a recuperare qualche infortunato».

Luca Mallamaci