LBA - Belinelli, l'ultimo degli infortuni mediatici della nostra pallacanestro

07.12.2020 10:25 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Belinelli, l'ultimo degli infortuni mediatici della nostra pallacanestro

Soltanto la fretta (mediatica) del battage pubblicitario creatosi intorno alla firma di Marco Belinelli alla Virtus Bologna e alla casuale contemporanea diretta su RaiSport della partita con la Dinamo Sassari potevano far pensare a un esordio con le Vu Nere di un giocatore importante senza tre allenamenti nelle gambe con i nuovi compagni, e senza conoscere uno schema di gioco.

Tra l'altro in una squadra con l'urgenza di non perdere la quarta partita consecutiva in casa e la tensione di Djordjevic - che è passata attraverso lo schermo televisivo nelle case degli spettatori tanto era alta - è stata pagata cara.

Se qualcuno ci raccontasse che possa aver ricevuto pressioni per far esordire il buon Belinelli prima di prendere la decisione giusta non faticheremmo a comprenderlo.

Siamo a due terzi del girone di andata e, se le partite da recuperare delle altre squadre avranno esito negativo per la Virtus Segafredo, si potrebbe mettere in discussione perfino la partecipazione al primo obiettivo stagionale.

Quella Coppa Italia che, in gara secca e nel confronto con una vera corazzata come lo è Milano almeno in campo nazionale, si potrebbe sperare di vincere con più probabilità di un playoff lungo a cinque o sette partite.

Dove va la cosiddetta rivoluzione comunicativa di Legabasket, se e come le nuove addizioni di professionalità fatte da Gandini potranno incidere su un piccolo mondo di dinosauri che si palleggiano le posizioni di controllo da molti anni grazie agli sponsor di turno usa-e-getta, non riusciamo ancora a comprenderlo. 

Avvertiamo il pericolo però che, qualunque sarà il loro apporto, verranno osteggiati e privati del potere di realizzazione. Da un mondo che non accetta nemmeno il confronto.

D'altra parte, occupandoci forzatamente di comunicazione, che le società di pallacanestro dalla serie A alla serie B per finire alla Femminile siano frequentate da addetti "sui generis" financo provvisti di titoli accademici ma senza qualità se non la raccomandazione capeggiati da una Lega bislacca non in grado nemmeno di costringere i club a uniformare il modus operandi.

Il tweet di Raisport è esemplificativo di tutto un mondo di comunicazione approssimativa.