Gran Canaria, niente EuroLeague. Il presidente: "Costi troppo alti per gli spostamenti"

Gran Canaria, niente EuroLeague. Il presidente: "Costi troppo alti per gli spostamenti"

Nella giornata di ieri il Consiglio Direttivo del Gran Canaria ha deciso all'unanimità di non partecipare alla prossima EuroLeague. Il club spagnolo aveva ottenuto il diritto a prendere parte alla prima competizione ECA nel 2023/24 con la vittoria della EuroCup. Questa mattina il presidente Sitapha Savané ha parlato alla stampa, spiegando i motivi che hanno portato a questa decisione.

Il presidente clarense ha spiegato che "il passaggio all'Eurolega significa passare da 18 a 34 partite. In Eurocup ci sono di solito tre giorni di riposo tra una partita e l'altra, mentre in Eurolega ce ne sono due. Inoltre, ci sono sette settimane con doppi impegni in Eurolega, e settimane di tre partite in cinque giorni che nella maggior parte dei casi non ci lascerebbero altra scelta che volare con voli charter". In base a queste considerazioni, è stato stabilito che il budget "è passato da 500.000 euro a 1.500.000 euro, e nel nostro caso questo aumento sarebbe più alto", aggiungendo che "la stima era di 2.025.000 euro".

Savané non ha nascosto che i premi esigui della EuroLeague non avrebbero permesso di sostenere i costi. "Gli introiti sono divisi in tre parti: un importo fisso di mezzo milione da cui vengono detratti i costi arbitrali. Poi la seconda per la qualificazione da 1.800.000 euro a circa 200.000 euro per il 14° posto. Gli ultimi quattro non ricevono nulla. E poi c'è la distribuzione dei proventi televisivi e delle sponsorizzazioni. Questo importo va da circa 45 milioni e viene distribuito solo tra le licenze A, da lì non otterremmo nulla". L'Alba Berlino, che quest'anno era tra le più basse, ha guadagnato 350.000 euro, si legge nella nota del club.