NBA - Belinelli & Sixers: 1000 triple in carriera, terzo posto playoff da sogno

NBA - Belinelli & Sixers: 1000 triple in carriera, terzo posto playoff da sogno

Nell'ultima di campionato con i Sixers Marco Belinelli ha raggiunto e superato il traguardo personale delle 1000 triple in carriera (adesso sono 1002...), una soddisfazione importante: "Una bella storia. Ho letto anche la lista capitanata da Ray Alien. E' un onore. Ripeto una bella storia da raccontare. Ma fino a quando giocherò a questi risultati preferirò sempre vincere titoli", afferma a Piero Guerrini di Tuttosport nell'intervista odierna, a ridosso dell'inizio del primo turno dei playoff. Abbiamo scelto, tra le diverse che circolano perché ovviamente tutti vogliono intervistare il Beli in questo momento, quella di Guerrini che la oramai stucchevole parodia con Philadelphia, Rocky Balboa e Sylvester Stallone l'ha abbandona in un en passant all'inizio del pezzo, per poi dimenticarla completamente. Non ne possiamo più che ogni italiano che passa per quella città debba essere etichettato come un "Italian Stallion".

76ers, una buona scelta. "Sinceramente sì. Sapevo che questa squadra era forte, ben allenata e con davvero tanto talento, un'ottima organizzazione. Nella squadra mi sono trovato subito bene e già guardandone le partite in stagione mi dicevo "ci starei benissimo col mio gioco" Sono arrivato che eravamo settimi, ma in crescita. Dopo poche partite ci conoscevamo già bene. La mentalità è giusta e sono arrivate le 16 vittorie di fila. Per chiarirci, pensavo di arrivare ai playoff, certo".

Prospettive playoff: senza proclami. "L'unica via per una squadra così giovane è pensare a una partita per volta. Ho grandissimo rispetto di Miami, prima avversaria Sono convinto che possiamo giocarcela con tutti, che non ci sia grande differenza. Ma Indiana mi pare molto pericolosa e Cleveland merita un discorso a parte perché ha il giocatore più forte di tutti, LeBron James. A Phila e e poca esperienza, dunque sappiamo di essere forte e arrivare terzi ci ha dato il fattore campo che nella nostra arena sempre piena ha un valore. Ma pensiamo soltanto ad arrivare al meglio con gli Heat".

Embiid e Simmons. "Entrambi fondamentali. Embiid ama che la gente parli di luì, basta vedere la giacca con cui si è presentato all'ultima partita. E' gentilissimo, divertente, io ho giocato con Tlm Duncan, ma Joel ha cominciato a 16 anni e ha un talento imbarazzante, qualità incredibili, tecniche e fisiche, in difesa e in attacco. Per quanto riguarda Simmons, penso di non aver mai giocato con uno così forte nel suo ruolo. E ha una voglia di vincere inaudita. Per me e JJ Reclick, l'altro tiratore, è il massimo giocare con lui, per come arriva la palla. Tira male? Imparerà. Ma è fortissimo, quando decide di andare dentro, va anche se il difensore passa dietro il blocco. Dalla sua altezza mentre entra o in aria ha piena visione del campo, controlla tutto. Ovviamente per loro i playoff saranno un vero test, perché sono una storia a parte".

La magìa del Beli. "Qui mi sento perfettamente a mio agio, mi fanno sentire come a casa, sul campo. Sono proprio io, anche con i miei tiri fuori equilibrio, i miei passaggi. Sono rinato. In estate sarò free agent. Potrò scegliere l'offerta migliore. Ora penso solo ai playoff, al fatto che possiamo vincere. Ma qui sto davvero molto bene. L'ideale sarebbe che l'offerta migliore arrivasse proprio da Phila. Lo spero e in ogni caso penserò comunque a cosa mi offriranno i Sixers. Perché così bene non stavo da tanto. Eper me giocare è molto importante".

Sguardo a Ovest. "Vedo belle sfide, come Golden State-San Antonio e pure Oklahoma-Utah. Houston ha dominato la stagione, ma i playoff sono un'altra storia. La favorita resta Golden State, poi Houston, ma può succedere di tutto. Però noi di Phila non guardiamo alla finalissima. Una partita alla volta. Anche a est grande equilibrio, pensate che Washington è ottava. Per una squadra inesperta come la nostra sarà importante gara 1 domani".

Pronostico? "Era facile parlare a inizio stagione, non ero ai playoff e avevo detto Cleveland. Ora non dico più nulla".