NBA - Due anni fa la tragica scomparsa di Kobe Bryant e la figlia Gigi

Il 26 gennaio del 2020 il mondo della pallacanestro e dello sport pianse la scomparsa improvvisa di Kobe Bryant. Un tragico incidente in elicottero, tra le colline di Los Angeles, che provocò la morte di Kobe, la figlia Gigi e altre sette persone.

Kobe Bryant ci manca. Ci manca per davvero e non per ossequio a un luogo comune che si usa sovente ricordando dei grandi personaggi. Non solo per essere una leggenda dei Lakers e dello sport nel senso più totale, ma anche perché era un uomo attivo, che stava realizzando progetti che andavano al di là della pallacanestro giocata, che mostrava una arguzia e un savoir faire abbastanza rari anche tra noi "uomini normali".

Il suo essere così differente dalla logica banalità del ragazzino diventato improvvisamente famoso, la sua padronanza del palcoscenico mediatico ce lo avevano conservato magnetico e affascinante anche e soprattutto dopo aver smesso le scarpette da gioco.

Le motivazioni e la coerenza nell'inseguire il sogno di giocare nella NBA e di emulare il Mito Michael Jordan sono sempre una grande fonte di ispirazione per ognuno di noi che voglia lottare per raggiungere un obiettivo. Anche l'etica del lavoro può avere un suo fascino, e Kobe ha rappresentato anche tutto questo.